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Alla scuola dell’infanzia di Montegranaro è festa con le befane dell’Avis

MONTEGRANARO - Dall'Avis cittadina: "Un sentito ringraziamento va, oltre che alle insegnanti alla dirigente scolastica Chiara Cudini che ha sposato la bella iniziativa e l’ha voluta fortissimamente tanto quanto noi. Una delle befane per adulti siamo noi che doniamo sangue"


Ieri mattina, alla ripresa delle lezioni, le befane dell’Avis sono arrivate alla Scuola dell’Infanzia di Montegranaro frequentata dai bambini da 3 a 5 anni, facendo visita ai circa 300 alunni che la frequentano.
“Quest’anno, a causa del Covid, le nostre Befane – spiegano dall’Avis – hanno dovuto lasciare il posto agli operatori scolastici che, opportunamente mascherati, si sono occupati di distribuire le tradizionali calze”.
Superata l’iniziale sorpresa e diffidenza, i bambini alla presenza delle maestre, hanno accolto con estrema gioia e gratitudine le befane soprattutto quando hanno ricevuto in dono la tradizionale calza colma di caramelle e dolciumi, oltre ad un pieghevole da consegnare ai genitori: ne sono la prova i tanti disegni che hanno realizzato per rappresentare l’evento.

“Un sentito ringraziamento va, oltre che alle insegnanti – specificano dall’Avis – alla dirigente scolastica Chiara Cudini che ha sposato la bella iniziativa e l’ha voluta fortissimamente tanto quanto noi. Con tale gesto il direttivo Avis di Montegranaro vuole fortemente alimentare una vecchia tradizione che tiene vivo il senso civico e il sentimento della solidarietà anche a beneficio dei nostri figli in modo che anche le attuali generazioni di bambini possano apprezzarla sperando che, un domani, possano scoprire che esiste una Befana anche per gli adulti. Una di queste befane per gli adulti è senza dubbio l’Avis che, senza distinzione di razza e di condizione economica, dona sangue a chi ne ha bisogno, consentendo trapianti e operazioni chirurgiche: basta solo che se ne faccia richiesta. Tuttavia perché tale sistema possa funzionare è necessario, quando sensibilità e condizione di salute lo consentono, che vi siano donatori perché il sangue non si può produrre in laboratorio. Per questo divenire donatore e comunque propagare il messaggio di solidarietà potrà consentire di costruire un mondo ed una società migliori.


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