Massimo Valentini
“Il dibattito in corso sul tema dell’arretramento autostradale e ferroviario è stato promosso da un movimento sempre più ampio che ha coinvolto persone, imprenditori, sindaci e consiglieri comunali di ogni colore politico. Un movimento che cresce per la forza delle ragioni che lo hanno animato dall’inizio, ovvero un affronto del deficit strutturale di un territorio che vede gravi problemi di sostenibilità per le zone della costa e per le aree interne cogliendo la storica opportunità che si è aperta con una serie di recenti atti europei e nazionali” – analizza Massimo Valentini, presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, che in una lettera aperta prosegue – Per il momento non fanno parte di questo movimento tre uomini politici rappresentativi del territorio che hanno in comune due caratteristiche. La prima è quella di far parte di compagini che sono al governo della nazione, della regione e del comune capoluogo della provincia. La seconda è quella di aver espresso pubblicamente la loro contrarietà all’ipotesi dell’arretramento. Parlo dell’Onorevole Mauro Lucentini, del consigliere regionale Andrea Putzu e del Sindaco Paolo Calcinaro”.
“La loro valutazione non è pregiudizievolmente contraria, ma nasce dalla supposta impossibilità di raggiungere l’obiettivo dell’arretramento e quindi dalla necessità di avallare i progetti in corso per evitare i disagi del transito autostradale – seguita Valentini -. Dal momento che tutti e tre sono certamente animati dalla passione di fare il meglio per il territorio mi permetto di illustrare i fatti che mi sembra depongano decisamente per la realistica possibilità di lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo dell’arretramento che sarebbe la vera svolta per la dotazione infrastrutturale del nostro territorio. Con l’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio avremmo di fatto realizzato due opere fondamentali che il territorio chiede da 30 anni, ovvero il tratto della Mare Monti che da Porto Sant’Elpidio va verso l’interno per circa 15 km e la Mezzina che interconnette la Valtenna alle altre valli a sud dando così un senso compiuto anche al grande investimento in corso per il nuovo ospedale”.
“Altresì con l’arretramento ferroviario del solo transito dei treni per l’alta velocità, dei treni veloci e dei treni merci, ferme restando le attuali stazioni riconvertite a servizio di una veloce metropolitana di superficie a servizio regionale, avremmo finalmente ad Ancona lo snodo per l’Alta Velocità richiesta a gran voce da tutta la comunità regionale – sottolinea il leader della Fondazione San Giacomo della Marca -. Tali arretramenti risolverebbero i gravissimi problemi di sostenibilità del nostro territorio, sia sulla costa che sulle aree interne. Quali sono i fatti che rendono realistica la richiesta degli arretramenti ? Innanzitutto il recente inserimento del tratto da Ancona a Foggia nel Corridoio Baltico delle Reti Trans-Europee aprendo così grandi nuovi opportunità che il governo nazionale ha subito colto. Il 30 Dicembre scorso il Ministero per le Infrastrutture ha infatti presentato il Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci ove è stato reso noto che è incorso lo studio di fattibilità dell’Alta Velocita da Bologna a Lecce e che la recente Legge di Bilancio ha già stanziato un primo finanziamento di 5 miliardi per la realizzazione di quest’opera. Per quanto riguarda l’arretramento autostradale i dati con cui confrontarsi sono che da Pedaso verso sud l’arretramento dovrà esserci, che il Ministero nel nostro recente convegno dello scorso 15 dicembre ha dichiarato che tali richieste di arretramento possono essere valutate, che la riconnessione con l’arretramento da Pedaso prevederebbe quindi un’opera minore di ca 25 km che non costituirebbe un grave problema per il Gestore. Segnalo che nel citato Documento Strategico del Ministero è stato reso noto che tra gli studi di fattibilità in corso c’è anche la Ferrovia dei due Mari che dovrebbe collegare Roma con San Benedetto del Tronto. Un’opera certamente importante per il territorio piceno, ma sicuramente molto più onerosa e meno urgente rispetto a quanto richiesto per gli arretramenti nel territorio fermano. Un risultato raggiunto dalla comunità picena che sulla proposta del Sindaco di Ascoli si è tutta compattata su questa richiesta interloquendo con il Ministero sino ad ottenere questo primo importante riconoscimento”.
“Tale risultato documenta che il Ministero è attento a valutare le proposte delle comunità locali, come si è dimostrato attento a valutare le proposte dell’arretramento che sono emerse nel citato convegno del 15 dicembre, ma che sino ad ora non erano mai arrivate sui tavoli ministeriali e regionali – conclude Valentini -. Per raggiungere l’obiettivo fondamentale degli arretramenti occorre una comunità coesa come quella picena ed è fondamentale l’apporto dell’Onorevole Lucentini, del consigliere Putzu e del Sindaco Calcinaro per il ruolo che ricoprono. Sono certo che anche loro si uniranno da protagonisti al movimento in atto per raggiungere questo obiettivo storico per il nostro territorio”.
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