Bolkestein, approvata all’unanimità la risoluzione a tutela dei balneari. Atto di indirizzo unitario del Consiglio regionale delle Marche, dunque, a tutela delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per finalità turistico-ricreative. Impegno per scongiurare la decadenza generalizzata delle concessioni stabilita al 31 dicembre 2023. Il provvedimento nasce dalla sintesi di cinque proposte di mozione presentate dai diversi gruppi consiliari.
“Avevamo preannunciato un forte interessamento a tutela dei nostri imprenditori e delle loro famiglie e – il commento dei consiglieri regionali FdI, Carlo Ciccioli e Elena Leonardi – abbiamo mantenuto la parola, il primo passo verso una battaglia che proseguirà in Parlamento da parte dei nostri rappresentanti di Camera e Senato. L’industria turistica italiana, grazie agli oltre 8.000 chilometri di costa e al quadro normativo che ha consentito lo sviluppo di migliaia di aziende, è fortemente vocata al turismo balneare. Le sentenze del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria hanno dichiarato che la legge 145/2018 debba essere disapplicata, disposto una proroga generalizzata delle concessioni in essere soltanto fino al 31 dicembre 2023 e dichiarato illegittime a priori ulteriori eventuali proroghe dei titoli concessori. Aggiungo – conclude il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Carlo Ciccioli – in caso la Commissione Ue ritenga comunque di far prevalere le proprie competenze in ambito di concorrenza anziché di turismo, richiedere un trattamento equo rispetto ad altri Stati membri, Spagna e Portogallo, che hanno prorogato le concessioni senza alcuna contestazione da parte dell’esecutivo comunitario”.
A tal proposito, la consigliera di FdI, presidente della IV Commissione Sanità, Elena Leonardi, ha evidenziato come: “Sono circa 30mila le aziende, la maggior parte a conduzione familiare, che avranno un impatto notevole se non si interviene. A livello nazionale, il nostro partito ha sollevato il conflitto di attribuzione che, auspico, possa essere sottoscritto dal Governo nazionale”.
“La risoluzione – spiegano l’assessore regionale Stefano Aguzzi, la capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi, e il consigliere regionale FI, vicepresidente dell’Assemblea regionale, Gianluca Pasqui – impegna l’amministrazione regionale ad attivarsi per quanto di sua competenza a tutela degli imprenditori della costa, degli operatori balneari, e scongiurare l’applicazione della direttiva Bolkestein. La moratoria introdotta con l’emergenza Covid ha fissato la scadenza delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033 ma le recenti sentenze della Corte di Stato hanno affermato il contrasto con il diritto della Ue delle norme nazionali che hanno disposto la proroga automatica elle concessioni demaniali marittime ritenendo che tali norme non devono essere applicate. Queste sentenze hanno avuto e continuano ad avere un rilevante impatto su tutto il settore interessato dalle concessioni demaniali marittime, provocando un grande e comprensibile malessere tra gli operatori che vengono a trovarsi in notevoli difficoltà economiche vedendosi oltretutto precluse le prospettive imprenditoriali delle proprie aziende. Nelle Marche numerosissime famiglie sono, infatti, titolari di piccole e medie imprese, molte a conduzione familiare, che operano nel settore. E dunque vi è la necessità di un rapido intervento al riguardo per evitare che il settore sia messo in ginocchio, che si perdano posti di lavoro e vengano meno le fonti di sostentamento per le famiglie. Forza Italia era, è e resta in prima linea a difesa degli operatori balneari. Nei giorni scorsi, questo impegno è stato la colonna portante del tour del nostro senatore Maurizio Gasparri nelle Marche. FI continuerà a battersi in tutte le sedi, al fianco degli operatori, per scongiurare la messa all’asta delle concessioni”.
Anche il consigliere regionale della Lega, Marco Marinangeli, conferma la battaglia della filiera di governo Lega al fianco dei balneari marchigiani
“La Lega continua a ranghi serrati la battaglia per l’esclusione dei balneari dalla direttiva Bolkestein. L’Europa che pretende il rispetto del principio della concorrenza per le nostre micro concessioni balneari è la stessa che non interviene quando si tratta di regolamentare la concorrenza dei giganti del web – ha detto il consigliere leghista nel suo intervento – Non possiamo accettarlo e per questo stiamo lavorando con i nostri ministri Gravaglia e Giorgetti ad un tavolo tecnico nazionale con le associazioni di categoria per riformare il demanio marittimo e stabilire, una volta per tutte, i termini di applicazione della direttiva ai balneari”. Marinangeli ricorda come il 20 dicembre commissario, parlamentari e consiglieri comunali della Lega si siano ritrovati a Fermo per lavorare con le associazioni e i concessionari e come, nell’aprile scorso, con la Lega Marche ha presentato un ordine del giorno in consiglio regionale con cui chiedeva al presidente Acquaroli di portare la vicenda delle concessioni balneari all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni.
“La Lega ha sempre agito e agisce nei fatti schierandosi dalla parte di un settore strategico per le Marche e per l’Italia come quello del turismo balneare – conclude Marinangeli – Lo stesso Frits Bolkestein, firmatario della legge, ha dichiarato più volte che lo scopo della norma è di favorire la libera circolazione dei servizi e che le concessioni degli stabilimenti balneari non sono concessioni di servizi ma di beni. Come Lega Marche ripartiamo da qui, con la consapevolezza e l’energia di chi, ad ogni tavolo sul tema, porta in dote competenza tecnica e una battaglia lunga anni per tutelare e salvaguardare la continuità delle imprese, il loro valore economico, sociale e di tutela del patrimonio marittimo e della biodiversità”.
Ricapitolando, è fissata al 31 dicembre 2023 la scadenza generalizzata delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per le finalità turistico-ricreative.
“Il termine – ricordano dalla Regione – non è solo conseguenza dei contenuti della nota direttiva Bolkestein, ma è anche frutto delle recenti sentenze del Consiglio di Stato che hanno prodotto la disapplicazione delle disposizioni normative statali che avevano stabilito la proroga della durata delle concessioni demaniali al 31 dicembre 2033. Alla luce di questo scenario di estrema incertezza che rischia di mettere in ginocchio un settore molto vivace dell’economia nazionale e, più in particolare, di quello regionale, l’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato un atto di indirizzo unitario. Una risoluzione, accolta all’unanimità, in cui sono confluite cinque proposte di mozione presentate dai diversi gruppi consiliari. Nel documento si evidenzia anzitutto la grave situazione di incertezza, malessere e preoccupazione che coinvolge migliaia di attività, piccole e medie imprese, in larga parte a conduzione familiare e contestualmente a ciò l’urgenza di un intervento del Governo e del Parlamento in termini sia legislativi che di ferma interlocuzione a livello europeo. Nel dispositivo della risoluzione si chiede l’impegno di Presidente e Giunta regionale per attivare la Conferenza Stato-Regioni, attraverso apposito pronunciamento, per una rapida soluzione del problema e, in particolare per l’approvazione di un atto normativo che consenta di valorizzare l’esperienza professionale ed il patrimonio di conoscenza di chi ha già svolto attività di gestione di beni demaniali. Atto normativo che, inoltre, dovrà tener conto delle specificità territoriali nell’Unione europea e in Italia, tutelare il legittimo affidamento dei concessionari, con il riconoscimento di un indennizzo a tutela degli eventuali investimenti effettuati e procedere con la mappatura delle attuali concessioni”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati