Al Murri due parti d’urgenza di mamme affette da Covid. Scartozzi: «E’ andato tutto bene. Grande lavoro d’équipe»

Il primario Alberto Maria Scartozzi

di Giorgio Fedeli

«E’ andato tutto bene. Questo è il secondo parto d’urgenza nell’arco di pochi giorni. Grande professionalità della nostra équipe». E’ il commento del primario del reparto di Ginecologa ed Ostetricia dell’ospedale Murri, Alberto Maria Scartozzi, che conferma la notizia secondo cui in questi giorni la sua unità operativa complessa si è mobilitata per due parti d’urgenza di mamme affette da Covid.

«Nel nostro reparto abbiamo avuto il parto di una paziente Covid d’urgenza non trasferibile ai centri nascita regionali dedicati – conferma Scartozzi – la mamma ed il bambino stanno bene e sono stati assistiti durante il parto ed il post partum con grande professionalità dalla nostra équipe composta dalla dottoressa Frizzo, dalle ostetriche Marina Lanciotti ed Alessia Armuzzi, dalla pediatra Silvia Lanciotti e dalla infermiera del Nido Fiorella Franca. Tutto si è svolto nel massimo della sicurezza: la mamma ed il bimbo sono insieme isolati nella stessa stanza, sono asintomatici, verranno dimessi precocemente». Insomma una situazione delicata, soprattutto per l’urgenza, a cui ancora una volta il personale del reparto guidato da Scartozzi sa dare risposta in maniera tempestiva e professionale facendo della Ginecologia ed Ostetricia un’unità operativa complessa vanto non solo per il Murri ma per tutto il Fermano. E non è la prima volta, nemmeno se si parla di parti urgenti di pazienti affette da Covid.

«Questo, infatti, è il secondo parto Covid assistito d’urgenza nel nostro reparto nell’arco di pochi giorni pertanto mi sento di rivolgere un grande ringraziamento a tutto il personale medico e paramedico, ostetrico e pediatrico per la grande abnegazione con cui lotta ed affronta questo lungo periodo di difficoltà. Va sottolineato che questa ultima ondata ha visto, cosa diversa dalle altre ondate, il contagio di moltissime donne in gravidanza per fortuna quasi tutte asintomatiche o paucisintomatiche sia no vax che plurivax, con aumento esponenziale dell’impegno assistenziale per tali pazienti».