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Pazienti Covid, al Pronto Soccorso scatta il nuovo assetto organizzativo. Il primario Valentino: «Trend in miglioramento»

FERMO - Da ieri in vigore il nuovo piano: i pazienti Covid e i codici rossi sono prerogativa dei medici del Pronto soccorso. Gli altri affidati ai medici delle altre unità operative del Murri e ai camici della cooperativa. Attualmente sono 9 le persone presenti nel reparto guidato dal primario Alessandro Valentino

Il primario Alessandro Valentino

di Giorgio Fedeli

Quel reparto, il Pronto soccorso, da sempre è il parafulmine di una sanità fermana che da anni attende interventi decisivi soprattutto per incrementare il personale. A onor del vero, quella della carenza di personale medico, soprattutto nei reparti di Pronto soccorso, non è certamente un problema solo fermano o regionale ma nella nostra provincia, tra ospedale unico (oltretutto dalla doppia veste, Covid e no Covid), posti letto che scarseggiano, e una propensione a ricorrere (o far ricorrere) al Pronto soccorso anche quando non serve, si fa sentire in tutta la sua drammaticità.  Stiamo parlando di un reparto ‘porta d’ingresso dell’ospedale’ che dunque è anche il termometro delle criticità del nosocomio fermano. E lì, in via Speranza (un riferimento topografico che sembra quasi fatalmente premonitore) medici e infermieri vivono in uno stato di perenne allerta. Una situazione border line che, nelle scorse settimane ha vissuto una delle sue pagine più critiche, con pazienti Covid costretti addirittura ad aspettare l’accettazione in ambulanza. Quasi pleonastico ribadire, forse meglio, rimarcare, il carico di stress che vive il personale medico, con quei tre camici bianchi rimasti su una pianta organica da 22, e quello infermieristico, anche loro in grande affanno. Ma almeno sul fronte ricoveri Covid, si torna a respirare. E proprio ieri è entrato in vigore il nuovo piano, o assetto, organizzativo pensato dal primario Alessandro Valentino e attuato di concerto con la direzione di Area vasta 4, con il direttore Roberto Grinta, e quella ospedaliera in mano al dottor Luca Polci, e con Fabrizio Santillo.

«E’ partito il nuovo assetto organizzativo del Pronto soccorso. In poche parole i Covid, come tutti i codici rossi, saranno gestiti dai medici di Pronto soccorso. E di notte abbiamo un terzo medico dalle altre unità operative ospedaliere. Questo dovrebbe comportare un sensibile miglioramento della nostra assistenza». Ai medici della cooperativa e a quelli delle altre unità operative che arrivano a fare i turni in Pronto soccorso, restano gli altri codici (dall’arancione al bianco). Ovviamente con spazi ad hoc, e senza commistione tra Covid e no Covid.

Tornando ai pazienti affetti dal virus, e al momento in attesa «attualmente in Pronto soccorso – riferisce il primario – abbiamo 9 pazienti Covid (nei giorni scorsi la saturazione è arrivata con 16 pazienti in attesa). Di questi, quasi sicuramente, essendo ‘solo’ positivi e non avendo sviluppato la malattia, due torneranno a breve a casa, dopo un’osservazione che stiamo valutando. Gli altri 7 hanno sviluppato la malattia. E credo che 6 di questi 7 con ogni probabilità saranno ricoverati in ospedale. Comunque – conferma Valentino – rispetto ai giorni passati si conferma un trend in miglioramento». Dunque sul fronte pandemico, al Pronto soccorso si incrociano le dita. Ma non solo. Non ci si rimette solo alla sorte. Sì perché, dicevamo, proprio ieri è entrato in vigore il nuovo piano organizzativo per la gestione dei pazienti affetti da Coronavirus. Certo, l’ospedale resta pieno nell’occupazione dei posti letto. Ma tra dimissioni, trasferimenti in strutture private e un gioco ad incastro, si cerca di reggere l’urto. Attualmente infatti i posti letto a Malattie infettive e Rianimazione sono tutti occupati. Tranne due casi di pazienti over 80, con problemi preesistenti rispetto all’infezione da Covid, ricoverati a Malattie infettive, tutti gli altri sono non vaccinati.

Il Pronto soccorso

Covid, Pronto soccorso pieno: i pazienti attendono in ambulanza. Valentino: “Ho un piano limite per fronteggiare l’emergenza”


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