di Andrea Braconi
“La giurisprudenza è concorde nel ritenere che il consigliere comunale ha diritto di ottenere dal Comune tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato”. Dentro questa frase, messa nero su bianco dalla Prefettura di Fermo, la minoranza consiliare di Montefortino vede confermate le ragioni del proprio operato e di una protesta portata avanti per mesi nei confronti dell’amministrazione Ciaffaroni.
“Al Prefetto avevamo segnalato l’impossibilità nel reperire documenti importanti per poter svolgere la nostra funzione – rimarca il capogruppo Francesco Gradozzi -. Speriamo che questa nota a firma del vice prefetto vicario ci permetta finalmente di aprire una nuova fase di confronto a Montefortino.”
Una battaglia vinta almeno sulla carta, della quale Gradozzi sintetizza così le richieste inoltrate sin dall’insediamento nell’Assise comunale nell’autunno 2020. “Abbiamo chiesto le timbrature dei dipendenti a seguito di diverse segnalazioni. Abbiamo sollecitato chiarimenti sui contributi di autonoma sistemazione, ma dell’elenco non c’è alcuna traccia. In Consiglio vengono portate variazioni di bilancio senza analitica, nonostante le nostre richieste. Abbiamo fatto l’interrogazione consiliare per il caso del Rifugio Rubbiano ma non è stato possibile venire a capo di una storia della quale abbiamo conosciuto soltanto il finale. In Comune sono stato l’ultima volta 5 giorni fa ma si continua a negare qualsiasi cosa. Da quel poco che siamo riusciti a estrapolare abbiamo notato che nell’ultimo trimestre del 2020 diverse date del protocollo risultano non consultabili. Quindi, la domanda che poniamo da quasi 2 anni è sempre la stessa: perché si nega qualsiasi accesso o consultazione di atti pubblici, che quindi dovrebbero essere nella disponibilità anche dei consiglieri di minoranza, come ribadito dalla Prefettura?”.
Esercitare il proprio ruolo, aggiunge, diventa pressoché impossibile. “Senza documentazione non possiamo svolgere la nostra importante funzione di controllo amministrativo costituzionalmente previsto. A Montefortino non c’è rispetto della legge per questo abbiamo chiesto e continueremo a chiedere l’intervento delle autorità competenti”.
C’è poi il nuovo ‘Caso Rubbiano’, un progetto di albergo diffuso nella piccola frazione a ridosso delle gole dell’Infernaccio, che ha sollevato fortissime proteste.
“È sicuramente discutibile e impattante, con ettari espropriati sia per parcheggi per glamping. Ma ad essere sbagliato è soprattutto l’approccio: come sindaco non può imporre un esproprio dove non è evidente la pubblica utilità. Fai assemblee, parli con gli abitanti e con i proprietari, ti confronti, fai ipotesi, valutazioni, ascolti proposte ed idee diverse. Questo si fa quando si amministra un territorio. Non si impone il pensiero del sindaco e basta”.
Gradozzi precisa che un finanziamento di 7 milioni, poi ridimensionato a meno di 1 milione non può essere perso. Ma è l’utilizzo a non convincere affatto il capogruppo di opposizione. “Se viene assegnata una simile cifra noi non possiamo essere contrari, sarebbe folle. Ma il vero nodo è come utilizzarli. Ad esempio ci chiediamo: quanto può essere sfruttata l’area di Rubbiano? Considerando che gran parte del periodo invernale l’accesso alle gole è precluso così come per l’Eremo di San Leonardo, chiuso a pellegrini ed escursionisti. Inoltre, al momento sono diverse le aree di campeggio e camper presenti a Montefortino. Una c’è già al camping Sibilla, di proprietà di un privato. Un’altra è da realizzare al lago di Gerosa con 200.000 euro provenienti da un fondo regionale e pochi giorni fa il Comune ha acquistato per 150.000 euro il camping Montespino, sulla strada che da Montefortino va a Montemonaco. A me, francamente, sembra a dir poco eccessivo insistere su un progetto come quello di Rubbiano, che andrebbe a deturpare irrimediabilmente ed in maniera irreversibile uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio. Cosa da saggi amministratori sarebbe, invece, incentivare la gente del posto, che con tanti sacrifici ha preservato l’unicità e la biodiversità di quel luogo ed aiutarla ad intraprendere attività turistiche ricettive”.
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