Torna la lirica al Teatro dell’Aquila con ‘L’Italiana in Algeri’ di Rossini (Video)

FERMO - ‘L’Italiana in Algeri’, opera di Gioachino Rossini, approderà al Teatro dell’Aquila. L’appuntamento è fissato per sabato 12 febbraio alle ore 21. Invece alle 17 di giovedì 10 febbraio è prevista anche un’anteprima per i giovani. Luciano Messi, direttore della Fondazione Rete Lirica delle Marche: «Un'opera dal sapore contemporaneo»
La presentazione de 'L'Italiana in Algeri' al teatro dell'Aquila di Fermo

Da sinistra: Luciano Messi, Micol Lanzidei, Francesco Trasatti

di Alessandro Luzi

Dopo il debutto che ci sarà il 5 febbraio al Teatro della Fortuna di Fano, ‘L’Italiana in Algeri’, opera di Gioachino Rossini, approderà al Teatro dell’Aquila. È quanto ha fatto comunicato Luciano Messi, direttore della Fondazione Rete Lirica delle Marche, alla conferenza stampa di questa mattina presso la Sala Rollina del teatro. Presenti il vicesindaco, Francesco Trasatti, e l’assessora Micol Lanzidei. L’appuntamento è fissato per sabato 12 febbraio alle ore 21. Invece alle 17 di giovedì 10 febbraio è prevista anche un’anteprima per i giovani. «’Rilanciare’ è la parola chiave in questo momento –sostiene Messi – Abbiamo vissuto una brusca frenata per quanto riguarda il settore della lirica, ora è il momento di ripartire ma con uno slancio speciale. La ripresa di questa produzione, la cui ‘prima’ sarebbe coincisa con il primo giorno di lockdown, vuole essere il simbolo della lotta portata avanti dai teatri in questi anni difficili. Avevamo lavorato per tanto tempo su questa opera e ora vogliamo ripartire proprio da lì. Abbiamo lasciato invariato anche il programma di sala». Lo spettacolo è firmato da Cecilia Ligorio nel ruolo di regista. Vedrà la partecipazione anche di Ferdinando Sulla, direttore d’orchestra, e Gregorio Zurla, sceneggiatorie. Il coro è quello del Teatro della Fortuna preparato da Mirca Rosciani. «È uno spettacolo caratterizzato da una grande capacità comunicativa. Cecilia e Ferdinando sono due artisti che hanno cavalcato alcuni tra i più prestigiosi palchi italiani ed hanno saputo rendere contemporanea questa opera molto in voga agli inizi del’Ottocento. Le opere trasposte devono essere motivate e dunque viene ricalcato il tema dell’esotismo. Allora l’esotismo era rappresentato dalla cultura spagnola e mediorientale e rappresentava un senso di evasione dalla società del tempo. È questo il tema conservato nello spettacolo del 12 febbraio. La forma scelta è quella del cabaret, in cui è possibile liberarsi dagli stereotipi e dalle convenzioni odierne. Infatti con il cabaret è possibile ridere senza deridere». L’opera è tra le più celebri del repertorio buffo di Gioachino Rossini e venne rappresentata per la prima volta a Venezia il 22 maggio del 1813. Il titolo viene considerato come uno dei massimi contributi per il rinnovamento dell’opera buffa italiana.

Prende la parola l’assessora Lanzidei: «La trama narra di una donna che, attraverso il suo charme, ha combattuto gli stereotipi della donna oggetto. Isabella, uno dei personaggi centrali dell’opera, in questo riadattamento di Cecilia Ligorio, lascia intendere che per portare i pantaloni non serve essere uomini». Da parte della giunta fermana c’è la volontà di riportare la gente a teatro e lo dimostrano anche le promozioni adottate: «Oltre alla scontistica per gli under 25, sono previste delle agevolazioni anche per i servizi civili del 2021 con una quota d’ingresso di 5€ sia per loro che per gli accompagnatori. Invece l’ingresso sarà gratuito per i ragazzi del servizio civile attualmente impiegati, mentre il loro accompagnatore l’ingresso ammonta a 5€. Inoltre c’è una particolare promozione diretta alle associazioni che si occupano di disabilità psichiche. La scontistica prevede un ingresso gratuito per gli ospiti e 10€ per gli accompagnatori». Tuttavia, com’è il bilancio della prima parte della stagione teatrale 2021/22? «Le aspettative non erano delle migliori, tuttavia abbiamo riscontrato una buona affluenza – asserisce -. Temevamo una diffusione di disabitudine ad andare a teatro, invece fortunatamente non è stato così». La chiosa della conferenza spetta al vicesindaco Trasatti: «È sempre vivo quel percorso, ormai strutturato, di inclusività e di accessibilità per tutti. Attualmente siamo impegnati nel riportare la gente a teatro. È vero che questa prima parte di stagione è andata bene ma non dobbiamo accontentarci. È necessario continuare a lavorare per migliorare questo trend».


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