«La mia resistenza continua da un letto d’ospedale» don Franco Monterubbianesi ricorda Marisa Galli

LA LETTERA - «Come molti sanno la mia malattia è sopraggiunta poche ore dopo la scomparsa della nostra cara e amatissima Marisa Galli, co-fondatrice della comunità, faro e guida per tutti noi. Marisa è stata una donna, un motore, un attrattore per tutti, un esempio per la mia vita e uno spirito che mi ha aiutato in questi anni a sorreggermi ad un pensiero positivo che era quello di un compimento della Verità che è il germe della nostra missione comunitaria»

Don Franco Monterubbianesi

«La mia resistenza continua da un letto d’ospedale in cui mi vedo costretto da alcuni giorni». Inizia così la lettera aperta che don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco, ha scritto per i suoi amici. Una lettera invito a non mollare.

«Volevo ringraziare tutti voi perché tanti sono stati i messaggi di affetto e solidarietà.  Ci sono tante preghiere, parole e pensieri che mi aiuteranno ad uscire da questa ennesima prova. La malattia è stata un’occasione che mi ha riavvicinato a tanti che in questi anni avevano smarrito il senso di Comunità che ci caratterizza sin dal principio della nostra grande avventura di Capodarco.  Come molti sanno la mia malattia è sopraggiunta poche ore dopo la scomparsa della nostra cara e amatissima Marisa Galli, co-fondatrice della comunità, faro e guida per tutti noi. Marisa è stata una donna, un motore, un attrattore per tutti, un esempio per la mia vita e uno spirito che mi ha aiutato in questi anni a sorreggermi ad un pensiero positivo che era quello di un compimento della Verità che è il germe della nostra missione comunitaria.  Purtroppo solo nella malattia e nella morte si trova spesso la vicinanza che dovrebbe essere, invece, prerogativa per un’esistenza piena, per questo continuiamo a resistere. Noi siamo qui, ora e dovremmo provare a risorgere ancora insieme  perché questo è stato il primo spirito e lo slancio di questa idea solidale e di unione che un tempo avevamo chiamato Gesù Risorto. Adesso, senza Marisa, dovremmo essere più uniti di prima. Vi invito a credere che non siamo soli ma che saremo ancora più forti con un’altra nostra testimone in cielo. Presto, appena mi dimetteranno, mi rivedrete ancora vicino  a tutti voi come succede, ormai, da circa 60 anni. Non ci lasciamo andare, non ci abbandoniamo ma  rivolgiamo i nostri pensieri e le nostre preghiere al Signore per rendere questa Vita e questa Comunità un posto sempre migliore, un luogo d’unione e di amicizia.  Io sto lottando  con tutte le mie forze per uscire presto e poter programmare ancora il futuro insieme a tutti voi.  Restiamo uniti.


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