Raid nella sede FdI di Fermo, Balestrieri: «Non ho parole, solo tanta rabbia». Il Partito: «Non ci facciamo intimidire»(Le Foto)

FERMO - Il coordinatore provinciale FdI: «Sono arrivato e il lucchetto sulla porta, forzata, non c'era più. Entrato, ho trovato tutto a soqquadro. Non so se si sia trattato di un raid per rubare qualcosa o di matrice politica. Non posso ancora saperlo. Posso però dire che, oltre ad aver messo tutto a soqquadro, sono stati strappati anche dei manifesti»

di Giorgio Fedeli

«Non ho parole, solo tanta rabbia». E’ il primo commento, a caldo, più che comprensibile, del coordinatore provinciale FdI, Andrea Balestrieri, sul raid subìto dalla sede fermana di Fratelli d’Italia, in via Recanati. E’ stato proprio lui questa mattina a fare l’amara scoperta. Una sede devastata, armadietti messi a soqquadro, manifesti strappati.

«Avendo mezza giornata libera dal lavoro sono venuto a Fermo per preparare l’evento che abbiamo sabato sulle Foibe. Sono arrivato e il lucchetto sulla porta, forzata, non c’era più. Entrato, ho trovato tutto a soqquadro. Non so se si sia trattato di un raid per rubare qualcosa o di matrice politica. Non posso ancora saperlo. Posso però dire che, oltre ad aver messo tutto a soqquadro, sono stati strappati anche dei manifesti». Balestrieri ha subito chiamato la Polizia di Stato che, infatti, è arrivata sul posto anche con la Scientifica per i rilievi del caso, e per cercare di fare luce sull’accaduto e dare un nome e un volto agli autori del blitz. «Con me c’è anche il coordinatore cittadino, Rossano Romagnoli. Non ho parole per definire quanto accaduto. Un gesto inqualificabile a sfregio della nostra sede. Non so se interverrà anche il nazionale. Di certo vogliamo andare a fondo per capire cosa sia accaduto».

Il post su Instagram di Giorgia Meloni

E le prime reazioni dei vertici del Partito non si fanno attendere. La stessa leader del Partito, Giorgia Meloni, commenta così la notizia: «Sono entrati sfondando la porta con un piede di porco e hanno completamente devastato la sede di Fratelli d’Italia a Fermo. Ma di questa violenza, di questo odio, non ne sentirete parlare dal mainstream. Spero che tutte le forze politiche condannino l’ennesimo attacco nei confronti dell’unica opposizione a questo governo».

«Gravissimo atto vandalico compiuto da ignoti all’interno della sede di Fermo di Fratelli d’Italia. Mi auguro che – le parole dell’onorevole Emanuele Prisco, commissario regionale di Fratelli d’Italia nelle Marche – i responsabili siano presi e puniti. Non ci facciamo intimidire dall’odio politico. L’ingresso della sede, dove storicamente si è sempre riunita la destra fermana, è stato forzato e sono stati strappati i manifesti al suo interno e messa a soqquadro l’intera sala. In questi giorni, infatti, si sarebbe dovuta tenere lì la manifestazione in ricordo dei Martiri delle Foibe organizzata da Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di FdI. Si tratta di un atto gravissimo, soprattutto perché il livello del dibattito democratico continua a scadere sempre più velocemente in quella lotta senza quartiere di epoche buie della storia repubblicana. Abbiamo piena fiducia nel lavoro di forze dell’ordine e della magistratura che sono già al lavoro per individuare i colpevoli».

«Un atto di inciviltà, di teppismo e squadrismo verso chi non accetta alcuna forma di dialogo, motivato soltanto dall’odio politico, contrario ai principi della democrazia. Certo è che, come ricordato, questo attacco è avvenuto proprio a pochi giorni dalla commemorazione del Giorno del Ricordo delle Foibe, che abbiamo organizzato insieme ai ragazzi di Gioventù Nazionale, per il 12 febbraio, prevista proprio all’interno della sede che è stata devastata –  il commento del consigliere del gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Andrea Putzu -. E infatti non ci sembra un caso che siano stati strappati anche i manifesti dell’iniziativa, che ricordavano la tragedia delle Foibe. Un’intimidazione che certamente non ci fermerà. Anzi, ci spinge a continuare nella nostra attività politica fieri e coerenti, con le nostre idee che portiamo avanti senza temere nulla. Quale altra motivazione può esistere di fronte ad un atto così becero, se non l’odio politico e l’atteggiamento antidemocratico che hanno spinto qualcuno a mettere a soqquadro la nostra sede provinciale. Fratelli d’Italia è una forza politica composta da donne e uomini con la schiena dritta, democratici e aperti al dialogo con chiunque, rispettosi di chi ha un’idea diversa dalla propria. Ma che certamente non fanno passi indietro verso chi, al contrario, predica bene e razzola male. Ringraziamo tutti coloro che in queste ore ci stanno esprimendo la loro solidarietà».

«L’atto vandalico che ha interessato la sede di Fratelli d’Italia a Fermo, con porta forzata, manifesti strappati, armadietti rovesciati e altri danni a materiale raccolto in tanti anni di dedizione e lavoro – il commento di Maicol Pizzicotti Busilacchi e Pier Giorgio D’Amico, rispettivamente presidente regionale e provinciale di Gioventù Nazionale – rappresenta un punto molto basso del dibattito democratico. Tanto più che ciò avviene pochi giorni prima della manifestazione, organizzata da Gioventù Nazionale, per ricordare i Martiri delle Foibe, in vista del Giorno del Ricordo del 10 febbraio. Un tema che dovrebbe unire, far riflettere, rendere chiaro ed evidente come gli orrori del passato, compiuti da ogni ideologia politica, debbano essere inequivocabilmente condannati. Invece, ancora una volta, ci troviamo a dover commentare un vergognoso gesto di intolleranza e di odio verso chi la pensa diversamente. Siamo già al lavoro per assicurare una sede alternativa per poter allestire l’evento ma crediamo sia più che opportuno che il dibattito politico torni a parlare e a confrontarsi, la violenza non può e non deve essere parte della politica nel 2022».
Si aggiunge al coro di sdegno anche Lucia Albano, deputata marchigiana di Fratelli d’Italia: «Questa notte a Fermo la sede di Fratelli d’Italia è stata presa d’assalto e vandalizzata. Sono stati danneggiati gli arredi e strappati i manifesti che promuovevano il “Giorno del Ricordo”, un evento organizzato per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata con la presenza di alcuni esuli fiumani, tra cui mio padre, il maggiore Albano. La scelta di colpire la sede di Fratelli d’Italia in occasione di questa ricorrenza storica è una ferita ai valori della democrazia e un’offesa alle vittime di quegli anni. Esprimo tutto il mio sgomento e tutta la mia preoccupazione: chi oggi ci attacca vuole impedire il ricordo di fatti realmente accaduti che appartengono alla storia della nostra Nazione. In questo momento sono in corso i controlli della Polizia Scientifica, per verificare l’entità dei danni e individuare le modalità di effrazione. La violenza di pochi non fermerà la volontà di portare avanti il ricordo».
In merito all’accaduto anche il commento di Luca Piermartiri, al vertice della Federazione Fermana Pd«Abbiamo appreso del raid alla sede fermana di Fratelli d’Italia, messa a soqquadro da ignoti dopo aver forzato il lucchetto. Questi atti vanno sempre condannati a prescindere che siano frutto di una matrice politica o meno. Ho sentito il segretario provinciale di FdI, Andrea Balestrieri, tra l’altro mio concittadino, per esprimergli la piena solidarietà del Partito Democratico». Dello stesso schieramento, sono giunte poi le parole del senatore Francesco Verducci. «Solidarietà a Fratelli d’Italia per l’atto vandalico subìto nella sede di Fermo. Ogni atto di violenza, vandalismo, teppismo va condannato con fermezza sempre. Quando questi atti colpiscono una forza politica, è una lesione per tutta la nostra democrazia. Mai sottovalutare episodi che vanno invece stigmatizzati con forza».
Si aggiunge al coro di condanna anche Jessica Marcozzi,  Coordinatrice provinciale FI-Fermo e Capogruppo regionale FI: «Ho appreso del raid alla sede di Fermo di Fratelli d’Italia, messa a soqquadro da ignoti dopo aver violato la porta di ingresso. Condanno con fermezza il gesto. Sarà ora compito delle Forze dell’Ordine fare luce sull’accaduto individuandone la matrice. E successivamente compito della Magistratura fare giustizia. A noi il compito di condannare ogni forma di sopruso, violenza, reato o illecito, che questa volta hanno visto finire nel mirino FdI». A farle eco anche il senatore Francesco Battistoni commissario regionale di Forza Italia e sottosegretario al Mipaaf: «I fatti accaduti ieri sono atti deprecabili che meritano di essere condannati, e per i quali mi auguro si faccia luce il prima possibile. È incredibile che ancora oggi ci siano barbari che, ricorrendo all’uso della violenza e dell’intimazione, tentano di rinnegare le foibe e disconoscere fatti che hanno segnato la storia di un popolo, la storia d’Italia. Dopo le parole del Presidente Berlusconi di ieri, al commissario regionale Emanuele Prisco, ai dirigenti ed a tutti i militanti di Fratelli d’Italia di Fermo, giunga anche la mia solidarietà e quella di tutto il coordinamento regionale di Forza Italia Marche, nella speranza che si trovino presto i colpevoli e che fatti come questo non possano ripetersi più».

Raid nella sede FdI di Fermo, interviene la Meloni: «Di quest’odio non ne sentirete parlare dal mainstream»


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