«Sono stata vittima di abusi sessuali» ma si è inventata tutto: donna denunciata per procurato allarme dalla Polizia

DENUNCIA - Alle domande dei poliziotti subito intervenuti, la donna ha confermato la versione del compagno ed ammesso “candidamente” di aver denunciato gli abusi per vendicarsi della certa, per lei, infedeltà del partner. Accompagnata in Questura è risultata inottemperante ad un ordine di un Questore del nord Italia di lasciare il territorio nazionale ed è stata denunciata, oltre che per il procurato allarme, anche per tale motivo

di redazione CF

Oltre alle attività di indagine svolte dalla Squadra Mobile, sotto la direzione della Procura della Repubblica o d’iniziativa, delle quali si sono anche recentemente riportati i positivi risultati, altre attività di polizia giudiziaria sono condotte dagli operatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, quel gruppo di donne e uomini che quotidianamente effettuano servizio di controllo del territorio sulla Volante, il personale dell’Ufficio Denunce, lo sportello aperto ogni giorno ai cittadini per denunce, querele ed assistenza, e quelli che in silenzio ma con impegno e costanza analizzano gli interventi delle pattuglie su strada fornendo supporto giuridico ed operativo.

Come già rilevato più volte, molte attività investigative, e non solo, prendono l’abbrivio proprio dal controllo del territorio e dagli interventi e accertamenti su richiesta o d’iniziativa, ma ancor più numerose sono le denunce a carico di persone alla Procura della Repubblica che hanno la stessa origine.
Su questa linea, un caso tra le decine di interventi giornalieri per fornire una specie di mappa dell’impegno profuso quotidianamente e delle dinamiche sociali dei comportamenti delittuosi che gli operatori della Volante sono chiamati a contrastare.
La vicenda di una donna esteuropea di circa trent’anni residente sulla costa fermana (a Porto Sant’Elpidio, ndr), la quale, nella prima sera di alcuni giorni fa ha telefonato alla Sala operativa della Questura segnalando di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del convivente. Vista la gravità del fatto, immediato è stato l’intervento della pattuglia per prestare la necessaria assistenza e raccogliere i primi elementi ma all’arrivo nell’abitazione indicata come luogo del reato era presente solo il compagno che ha riferito una versione totalmente diversa da quella denunciata al telefono; la sua compagna sarebbe stata trovata a casa in stato di manifesta ubriachezza e dopo aver tentato di convincerla a smettere di bere e di toglierle dalle mani la bottiglia di alcolico, per tutta risposta l’uomo sarebbe stato accusato di ipotetici tradimenti e colpito da schiaffi sul volto. La donna avrebbe poi lasciato spontaneamente l’abitazione per rifornirsi di altro alcool in qualche bar. Ed allora, il giro dei bar per scoprire chi dei due aveva mentito.
Dopo alcune decine di minuti è stata trovata nel dehor di un esercizio di somministrazione, seduta ad un tavolino con un bicchiere in mano ma serena e tranquilla.
Alle domande dei poliziotti ha confermato la versione del compagno ed ammesso “candidamente” di aver denunciato gli abusi per vendicarsi della certa, per lei, infedeltà del partner.
Accompagnata in Questura è risultata inottemperante ad un ordine di un Questore del nord Italia di lasciare il territorio nazionale ed è stata denunciata per tale motivo.
In più, a causa della sua falsa segnalazione della violenza subìta è stata denunciata alla Procura per il reato previsto dall’art.658 del codice penale, Procurato allarme presso l’Autorità, che punisce “chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti suscita allarme presso l’autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio”. Attenzione quindi, nel momento in cui si chiede l’intervento delle Forze di polizia, a non inventare di aver subìto reati solo per interessi personali o, come in questo caso, per una futile ripicca.


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