di Pierpaolo Pierleoni
Come saranno il centro storico e l’area industriale Brancadoro tra 20 anni? Quali prospettive di sviluppo, come riempire i contenitori oggi vuoti, una volta riqualificati, che tipo di insediamenti potranno nascervi? Tante domande a cui il comune di Sant’Elpidio a Mare cerca di dare una risposta affidandosi allo studio Nomisma di Bologna, che ha recentemente curato il progetto di urbanistica partecipata a Campiglione.
Stamattina il primo passo della collaborazione, con una riunione a cui sono stati invitati gli amministratori dei comuni di Civitanova Marche, Fermo, Porto Sant’Elpidio, Monte Urano, Montegranaro e Montecosaro. C’erano i sindaci Fabrizio Ciarapica, Endrio Ubaldi, Moira Canigola, gli assessori Maria Antonietta Di Felice e Daniele Stacchietti, convocati perchè, spiega il primo cittadino elpidiense Alessio Terrenzi – occorre dialogare con i paesi vicini, lo sviluppo di aree strategiche della nostra città è connesso con quello degli altri centri. Il centro storico e la zona Brancadoro sembrano due contesti separati, invece ci deve essere un collegamento forte. Lo strumento che elaboreremo insieme a Nomisma lo mettiamo a disposizione dell’Amministrazione che verrà dopo la mia, con una proiezione da qui ai prossimi 20 anni”.
In centro storico è in arrivo una pioggia di fondi, tra Pnrr e risorse del sisma, “soldi che il nostro ufficio tecnico, guidato dall’ingegner Raffaele Trobbiani, è stato bravissimo ad intercettare elaborando progetti ben curati – continua Terrenzi – La zona Brancadoro sta cambiando dalla vocazione prettamente calzaturiera che aveva fino a qualche anno fa. Ringrazio gli amministratori intervenuti oggi, che ci hanno fornito spunti molto interessanti”.
L’assessore all’urbanistica Norberto Clementi sottolinea di aver stoppato le richieste di variante urbanistica arrivate per l’area Brancadoro. “Abbiamo rimandato tutto alla valutazione complessiva che ci fornirà Nomisma. Gli imprenditori ci chiedono risposte rapide, ma non vogliamo fare passi azzardati, crediamo che il nostro sia stato un gesto di umiltà, chiedere ad uno studio qualificato di aiutarci a ridisegnare due aree importanti per la città. Questo processo va effettuato cucendo il tessuto produttivo futuro con i Comuni limitrofi”.
Tocca a Marco Marcatili di Nomisma indicare l’iter del lavoro, che vedrà impegnati lo statistico Johnny Marzialetti, l’architetto Simona Ricchio, il sociologo Massimiliano Colombi. “Sant’Elpidio a Mare ha voluto raccogliere l’esperienza di urbanistica partecipata che abbiamo avviato a Campiglione e che la prossima settimana si concretizzerà con l’approvazione della variante urbanistica – commenta Marcatili – Questo è un territorio poco abituato a parlarsi. A Sant’Elpidio a Mare, rispetto a Fermo, ci attende un lavoro differente. L’area Brancadoro è la zona del Fermano più conosciuta d’Italia, perchè ha insediamenti noti e riconoscibili come Tod’s. Ma contiene anche una biodiversità, è vicina alla Civitanova Foligno, quindi un collegamento importante con l’Umbria, è il principale centro di accoglienza nelle Marche per chi arriva da vuori. Come vogliamo sfruttare questo hub? Per il centro storico sono in arrivo finanziamenti importanti, occorre decidere cosa fare di questi contenitori, una volta sistemati, puntando su servizi, terzo settore, nuove generazioni”.
Secondo Marcatili “abbiamo un territorio in sofferenza sotto l’aspetto dei servizi, dell’occupazione, del calo demografico. C’è un processo di degiovanimento da non sottovalutare. Per elaborare questo studio avremo due mesi, questo è un vincolo, ma anche una ricchezza. Iniziamo subito incontrando gruppi economici e soggetti sociali, presto, con l’aiuto dell’Amministrazione comunale, vorremmo incontrare anche la famiglia Della Valle. Il 9 marzo partirà un’indagine con tutta la comunità”.
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