Prada se ne va dalla zona Brancadoro, il 31 marzo la chiusura definitiva

SANT'ELPIDIO A MARE - Chiude i battenti il punto vendita al brand village Il Castagno, in corso le trattative sindacali per il futuro dei 25 dipendenti

Un ultimo mese di attività, poi, a fine marzo, la chiusura definitiva. L’outlet Prada al brand village il Castagno di Sant’Elpidio a Mare spegnerà le luci tra poche settimane. La decisione è irrevocabile, è stata comunicata a tutti i 25 dipendenti del punto vendita. Sono in programma in settimana incontri con i rappresentanti delle sigle sindacali per cercare soluzioni per il personale, ma non ci sono prospettive di revisione della scelta.

E’ durato per 13 anni, il negozio della prestigiosa griffe milanese. Un’attrazione che, insieme al punto vendita Tod’s, proprio dall’altra parte della strada, ha richiamato migliaia di visitatori dello shopping del lusso. La chiusura rappresenta indiscutibilmente un colpo anche per il polo commerciale Il Castagno, che perde la sua punta di diamante. Castagno che, tra l’altro, dovrebbe nell’arco del 2022, portare a termine la variazione da media a grande struttura di vendita imposta dalle sentenze della giustizia amministrativa negli anni scorsi.

Al personale del negozio sarebbe stata garantita la ricollocazione in un altro punto vendita del gruppo Prada, a garantire continuità occupazionale. Ma non essendoci altri store Prada nelle vicinanze, questo imporrebbe ai dipendenti spostamenti significativi.

«Sono chiaramente dispiaciuto per la notizia della chiusura di Prada nella nostra città – commenta il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi – Parliamo di un marchio prestigioso e riconosciuto in tutto il mondo che portava tanti acquirenti a conoscere il nostro territorio e che ha avuto un’affluenza di clienti importante. Avrei avuto piacere, se fossi stato informato, di dialogare con la direzione del punto vendita per contribuire ad una soluzione per il personale, chiaramente sono scelte organizzative aziendali su cui poco avrei potuto incidere per far rivedere la scelta. Mi preoccupo prima di tutto dei risvolti occupazionali e mi auguro che tutti i dipendenti mantengano il lavoro».


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