Stefano Accorsi ‘tifa’ Azul sul palco del Teatro dell’Aquila

FERMO - Amicizia, musica, numeri, ma soprattutto calcio: l'attore bolognese e i suoi tre co-protagonisti fanno viaggiare il pubblico del teatro dell'Aquila nelle loro vite coinvolgendolo nella passione per la propria squadra del cuore

(foto di repertorio)

di Silvia Remoli

Che l’amore per il pallone scaldi i cuori, unisca in maniera trasversale, senza distinzione di età, mestiere e ceto sociale,  si sapeva già, così in Italia come in Uruguay, precisamente a Montevideo. Ma che da qui si potessero intrecciare ed amalgamare perfettamente le storie di quattro personaggi  così diversi tra loro, non era poi così intuibile. Pino, Gol, Momò e Frank sembrerebbero anche nomi (o meglio soprannomi) normali, se non fosse che derivino da Pinocchio, Golem, Adamo e Frankestein. Favole? Sogni? Follie? Archetipi?

Stefano Accorsi (foto di repertorio)

Accorsi racconta e lega le loro vite con una chiarissima capacità narrativa: emoziona, sorride, sbuffa, si anima e lo fa accompagnato dalla musica, suonata dal vivo dai suoi tre compagni al piano, al contrabbasso ed allo shaker, e con loro intona sempre la canzone del loro amato C.N. de F., Club Nacional de Football: “Azul, Azul gioia, furia, fede y eterno amor”,  con gli occhi ridenti al cielo, immersi in una scenografia fatta di luci, ombre, contrasti ma, soprattutto, di azzurro.

Si viaggia nel tempo, si scava nel passato dei quattro amici,  nei loro errori  e nelle loro fissazioni. Ricorrente quella sull’importanza dei numeri. Tanto che Stefano Accorsi, alias Pino, ad un certo punto dello spettacolo, rompe la quarta parete e inizia ad interrogare il pubblico (ironizzando anche sul nome ‘statico’ della città ospitante, tanto che a fine show saluterà al grido di “Fermo, non star fermo!”), chiedendo se qualcuno abbia mai calcolato il giorno del proprio concepimento o se questo è stato argomento di confronto tra genitori e figli. Curioso no? Ma sono molte altre le domande che gli spettatori continueranno a farsi. Chi sono realmente i personaggi?  Quanto contano i numeri? L’amicizia e  la fede calcistica avranno mai la stessa resistenza? Gli interrogativi restano e magari troveranno risposte tutte diverse, personali e variopinte, come i coriandoli colorati che esplodono per festeggiare tutti insieme la tanto acclamata squadra del cuore. E di sorrisi, e di colori, e di speranza, in questo periodo, ce ne è proprio un gran bisogno.

(foto di repertorio)


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti