Inclusione e dialogo tra scuola e famiglia: una mamma racconta la felice esperienza del figlio alla Primaria

PIANE DI MONTEGIORGIO - La donna ci ha messo al corrente di una "buona scuola" di cui ogni giorno vorremmo poter raccontare ai nostri lettori: «Ringrazio gli insegnanti per l'amore e la passione che stanno dedicando a mio figlio. Cambiare istituto gli ha restituito il sorriso, ora è davvero felice nell'ambiente scolastico»

di Leonardo Nevischi

Un intervento per esprimere la propria gratitudine. È così che una madre ha deciso di ringraziare la scuola per aver accolto e sostenuto il figlio, reduce da un cambio d’istituto in cui si è dovuto adattare a compagni ed insegnanti nuovi. Ed a tal proposito, sono arrivate poche righe ma significative per ringraziare alunni, docenti e dirigenti per il buon lavoro svolto.

La mamma in questione, di cui omettiamo il nome per tutelare il minore, con le sue parole ci ha illustrato un esempio di «buona scuola» di cui ogni giorno vorremmo poter raccontare. «Lo scorso anno mio figlio ha cambiato scuola ed ha sofferto parecchio – ha esordito -. Si trovava in un istituto dove una delle insegnanti continuava a sostenere che a lui non piacesse la scuola e puntualmente, qualora c’era un problema, era riconducibile a lui o addirittura a me. Io penso che dovremmo essere noi adulti a trasmettere ai bambini l’amore per la scuola ed ora, dopo aver cambiato istituto, non ho alcun dubbio che sia così. Adesso mio figlio si trova in un ambiente tranquillo e sereno, dove ha il piacere di andare, anzi lo adora. Questo è merito dell’approccio che hanno avuto i nuovi insegnati perché lui è passato dal soffrire e dal non voler andare più a scuola al chiedermi informazioni sulle maestre al di fuori dell’orario scolastico, sintomo di quanto il suo interesse sia lievitato».

«Vorrei poter ringraziare pubblicamente i nuovi insegnanti della scuola Primaria di Piane di Montegiorgio per quello che fanno ogni giorno per mio figlio – ha sottolineato la signora -. Così come la fiduciaria, gli insegnanti di sostegno ed i collaboratori scolastici che ci mettono amore, passione, voglia, tempo, sacrificio e dimostrano di tenere al bene di questi ragazzi. Sono persone davvero dolci che per l’apprendimento del bambino sanno usare con criterio sia il bastone sia la carota – ha proseguito -. Attualmente io sono a casa in quarantena, così come mio figlio, e ieri il mio cuore è scoppiato di emozione perché nel momento in cui ha acceso il computer per seguire la lezione in dad si è ritrovato dei bellissimi messaggi di augurio da parte dei compagni e delle insegnanti. È stato davvero emozionante. Questa è stata la conferma che ci sono due tipologie di insegnanti: chi si approfitta di lavorare nel pubblico e di non essere controllato per agire a proprio piacimento e chi ci mette cuore, anima e corpo nel fare al meglio il proprio lavoro».

«Cambiare scuola per lui non è stato affatto semplice perché ha significato salutare i compagni con cui è cresciuto – ammette la donna -. Confesso che non è stato facile nemmeno per noi genitori perché, seppur con una maggiore maturità, non sapevamo a quale scenario saremmo andati incontro: nuova classe, nuovi gruppetti, nuove amicizie, nuovi insegnanti. Invece alla fine possiamo dire di essere molto soddisfatti, soprattutto per aver restituito il sorriso a nostro figlio in un momento storico così complicato caratterizzato dalla pandemia e dalla guerra. Un termine, quest’ultimo, che i bambini associano al terrore e che vivono con molto paura – conclude -. In questo nuovo istituto gli insegnanti hanno saputo prendere per mano mio figlio, capirlo e apprezzare ogni suo passo avanti, ogni suo successo, affiancandolo e sorreggendolo anche nei momenti difficili».


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