«Si è svolto sabato scorso il convegno organizzato dalla Lipu con la collaborazione del comitato Tag CostaMare e di Legambiente, Wwf e Italia Nostra, intitolato “La tutela delle aree costiere adriatiche e della loro biodiversità – Valorizzazione ambientale e turistica”. Nonostante il pessimo tempo atmosferico e la, per certi versi, settorialità degli argomenti, si è registrata una notevole presenza di pubblico ed anche il sindaco ha voluto dare il suo saluto e accennare, senza remore, a tutti i dibattuti aspetti del progetto di mega-concerto previsto per la prossima estate nell’area di Casabianca di Fermo (con il Jova Beach Party 2022, ndr) mentre gli esperti intervenuti hanno saputo affrontare in maniera immediatamente fruibile, ma con scientificità e riflessione, gli argomenti che ultimamente vengono troppo spesso relegati a stringate discussioni sui social media». E’ quanto raccontano dalla delegazione fermana della Lipu, e dal coordinamento regionale Marche della sigla ambientalista.
Fabio Vallarola ha evidenziato come un mare mantenuto in salute con i suoi fondali intatti è in grado di auto-depurarsi con efficienza e tempi relativamente rapidi, e soprattutto come in una spiaggia naturale si riesca a sviluppare nuove forme di turismo compatibile che incentivano nuove professionalità e che si estendono cronologicamente su quasi tutto l’anno, senza limitarsi solo a luglio e agosto.
Massimo Pellegrini, in quanto esperto del fratino, ha descritto le modalità della vigilanza e della tutela di questa specie di uccello «che è un efficace indicatore – rimarcano dalla Lipu – della qualità dell’ambiente, ben presente nelle spiagge di Fermo e Porto San Giorgio, ma oggigiorno in grave pericolo in Italia.
Giorgia Gaibani, ha illustrato lo stato della Rete Natura 2000 in Italia, «che è largamente deficitaria rispetto alle direttive della Ue e ampiamente indietro rispetto ai traguardi di salvaguardia ambientale che sono stati fissati dalla Agenda 2030». Entrando in questa ottica è apparso chiaro come «la distruzione degli habitat non è compensabile e non è recuperabile, come ingenuamente si sta ipotizzando in questa fase a Fermo. Non è accettabile – rimarcano dalla sigla ambientalista – entrare nell’ordine di idee per cui si può distruggere un biotopo oggi, perché “tanto poi” si potrà ricostruire domani. E un mega concerto è qualcosa di inaccettabile in un’area costiera, per di più se questa ha un progetto di salvaguardia ambientale in corso».
«La biodiversità, come si era accennato in una nostra nota di qualche tempo fa, ha i suoi tempi, e va focalizzata in un arco temporale di molti anni, non possiamo pensare soltanto ad una ripiantumazione da fare il prossimo autunno. La biodiversità – rimarcano dalla Lipu – va salvaguardata e conservata per le generazioni future». È stato quindi illustrato dal botanico Manuel Tiburtini il progetto di ripristino vegetazionale dell’area di Casabianca (la cui fase iniziale di ricostituzione è già stata realizzata) con le sue metodologie e risultati; ed infine Leonardo Marotta ha cercato di spiegare come «la tutela dell’ambiente e della biodiversità ha anche un suo oggettivo e misurabile vantaggio economico e, di contro, il danneggiamento ambientale ha delle conseguenze negative anche per i bilanci degli enti pubblici. I pubblici amministratori, quand’anche non avessero alcuna coscienza ambientale, dovrebbero comprendere che la tutela dell’ambiente conviene e permette di ottenere risultati migliori con minori aggravi finanziari, oltre ad incentivare e implementare il turismo “balneare” sostenibile».
Il messaggio comune finale è stato che «la biodiversità difende la terra, e difende tutti noi, e va salvaguardata per i nostri figli. Amare la Natura non può significare invaderla e rovinarla per realizzarvi le cose che ci danno piacere (e guadagno), proprio come apparirebbe assurdo servire il caffè sulla tela della Gioconda per amore dell’arte. E i mega-concerti vanno fatti altrove».
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