Sollini e Luzi ospiti a Zoom di Radio FM1: «I segreti della longevità aziendale? Competenza, impegno ed entusiasmo» (Videointervista)

FERMO - Stefano Luzi, titolare della Tre Elle Srl, e Maurilio Sollini, a capo della Emporio Verde Sollini, hanno festeggiato rispettivamente i 40 e 50 anni di attività. Per l’occasione sono stati ospiti a Zoom, programma radiofonico di Radio FM1.
Maurilio Sollini e Stefano Luzi ai microfoni di Radio FM1

Maurilio Sollini, Stefano Luzi

di Alessandro Luzi

Stefano Luzi, titolare della Tre Elle Srl, e Maurilio Sollini, a capo della Emporio Verde Sollini, hanno festeggiato rispettivamente i 40 e 50 anni di attività. Indubbiamente un traguardo notevole date le numerose difficoltà che hanno colpito i vari settori dell’imprenditoria. Per l’occasione i due imprenditori sono stati ospiti a Zoom, programma radiofonico di Radio FM1, condotto dal direttore di Cronache Fermane, Giorgio Fedeli. «Siamo riusciti ad affrontare i numerosi ostacoli grazie all’entusiasmo, all’impegno costante e alla passione per il nostro mestiere – spiega Sollini –. Mio padre esportava prodotti agricoli in Veneto ed importava cereali. Da questi primi rapporti commerciali legati all’agricoltura si è poi sviluppata l’azienda Emporio Verde, incentrata su una vasta gamma di accessori per orto e giardinaggio. In realtà durante gli anni ho pensato spesso di tirare i remi in barca, ma ho risposto alle difficoltà con la grinta e nuove idee progettuali. Per non arrendersi alle varie crisi susseguitesi è importante valutare il contesto economico complessivo e prevederne gli orientamenti futuri». Non manca però una critica all’apparato burocratico che troppo spesso ostacola la sana imprenditoria: «Certo, a volte ci troviamo particolarmente soli. La burocrazia non aiuta e c’è uno squilibrio tra il peso della macchina pubblica e ciò che questa restituisce in cambio».

Maurilio Sollini

Anche Stefano Luzi racconta l’esperienza agli albori della Tre Elle originata tra scuola e bottega del padre: «Frequentavo il Montani e nel tempo libero completavo la formazione scolastica nell’esercizio di mio padre. Lì ho appreso i valori dell’impegno e del sacrificio. La ricetta della longevità è fuggire dalle situazioni di crisi attraverso il cambiamento. L’innovazione crea una spinta propulsiva in grado di allontanare la stagnazione che inevitabilmente porterebbe al capolinea. Ovviamente è importante anche la competenza. Nel corso degli anni, i grandi numeri registrati dai settori industriali hanno diminuito i prezzi e di conseguenza il reddito e la professionalità. Tutto ciò ricade anche sulla qualità del prodotto. Invece le piccole-medio imprese promuovono la professionalità per garantire una maggiore qualità delle merci».

Stefano Luzi

Questi erano i valori fondanti del “Made in Italy” che si era diffuso a livello planetario. Oggi però lo scenario è ben diverso, infatti Luzi e Sollini ammoniscono la classe politica: «I governi e le aziende non remano nella stessa direzione. La politica è ancora arroccata sull’idea, ormai consunta, del modello industriale a larga scala, come per esempio la Fiat. Invece l’Italia è costituita soprattutto da piccoli comuni e non grandi città. È necessario sostenere le piccole-medio imprese diminuendo la burocrazia per favorire il massimo del loro valore».  Poi c’è l’altro lato della medaglia, ovvero l’assenza di un ricambio generazionale strutturato: «Attualmente sia le aziende che la scuola investono troppo poco sui giovani. Per formare professionisti è necessario un maggiore coordinamento tra le due realtà. Professori e imprenditori devono lavorare in sinergia allo sviluppo di nuovi progetti volti alla formazione degli allievi».  Qui si arriva ad un argomento al centro di un aspro dibattito tra gli studenti, ovvero l’alternanza scuola-lavoro: «Queste iniziative non vanno abolite ma sicuramente necessitano di riforme. L’alternanza serve a mostrare ad un ragazzo se si trova su un percorso che lo interessa. Poi è chiaro, come è organizzato ora non serve né all’azienda e né agli allievi. Innanzitutto bisognerebbe partire da un maggior coordinamento organico tra istituti e imprenditori».

In conclusione non poteva mancare una digressione sulla situazione urbanistica della Val d’Ete, attualmente inadeguata alle esigenze delle aziende locali: «Siamo stati abbandonati politicamente. Lo sviluppo di Campiglione è un lavoro egregio ma è opportuno valorizzare anche la valle dell’Ete (ribattezzata simpaticamente Valle dell’Eden) attraverso uno sviluppo trasversale. Sarebbe opportuno – spiega Luzi – un percorso che unisca la Mezzina, la Val d’Ete e la Val d’Aso. In questo modo si unificherebbe la provincia di Fermo e consentirebbe un maggiore sviluppo anche dei piccoli borghi dell’entroterra». «Sarebbe importante anche aggiungere una ciclabile che costeggi il fiume Ete e arrivi fino alla costa – chiosa Sollini -. Questo andrebbe a favorire la mobilità dolce».


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