Meteorite, ipotesi caduta nelle Marche «Ha raggiunto la terra 1 kg di materiale, segnalare la presenza di frammenti»

SECONDO I CALCOLI dell'Istituto italiano di Astrofisico potrebbe aver finito la sua corsa nella nostra regione, il bolide che ha solcato i cieli sabato sera. La scia luminosa si è spenta nella zona dei Sibillini. L'appello del geologo Unicam Gabriele Giuli: «Se trovate dei sassi neri, attratti da una calamita, contattateci»

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La scia luminosa del meteorite nella foto scattata sabato sera dal molo di Civitanova da Romano Bianchetti

di Monia Orazi

Potrebbero esseri finiti nelle Marche, i frammenti del meteorite che sabato intorno alle 19.55 ha solcato i cieli con una scia luminosissima, segnalato in diverse regioni nel centro Italia, con avvistamenti sia a Civitanova, che a Camerino e Visso. A rilanciare l’ipotesi, lanciando un appello a chi trovi dei sassi neri, che sono attirati dalla calamita, è il professor Gabriele Giuli, della sezione di Geologia Unicam, che riporta i dati della rete Prisma (Prima rete per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera). L’invito è a contattarlo, spedendo eventuale materiale fotografico all’indirizzo gabriele.giuli@unicam.it.

Scrive il ricercatore Unicam: «Alle 19,55 del 5 marzo 2022, una brillante scia luminosa (meteora) ha solcato i cieli italiani ed è stata osservata da migliaia di persone. Nonostante il cielo fosse parzialmente nuvoloso, la meteora è stata registrata da nove camere della rete Prisma (un network di telecamere che osservano le meteore in cielo) il che ha permesso agli esperti dell’Istituto italiano di astrofisica (Inaf) di elaborare le prime stime della traiettoria del meteoroide. Il meteoroide originale aveva una massa compresa tra i 10 e i 30 chilogrammi, è entrato in atmosfera con una bassa angolazione (15 gradi rispetto all’orizzonte), a circa 15 km/s. La brillante meteora ha raggiunto una magnitudine assoluta di circa -10 e in pratica ha illuminato il cielo per circa 15 secondi, brillando quasi quanto la Luna piena. Stimiamo una massa residua, sopravvissuta quindi al passaggio in atmosfera, di circa 1kg. I calcoli per determinare il punto di caduta di eventuali frammenti sono in corso».

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La traiettoria della scia luminosa pubblicata dal geologo Unicam Gabriele Giuli

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Foto Romano Bianchetti

La traiettoria del bolide, in direzione nord est inizia poco prima di Perugia, per terminare nella zona del Parco nazionale dei Sibillini, ma il meteorite ha continuato la sua corsa anche dopo aver perso la luminosità dunque i frammenti potrebbero essere caduti anche vicino al mare, spiega lo studioso: «Dalle prime analisi risulta che il percorso della scia luminosa si sia sviluppato poco a nord di Perugia, per spegnersi nella zona del Parco dei Monti Sibillini. La traccia della scia luminosa è mostrata nella mappa sotto. Quando la scia luminosa ha cessato, il meteoroide era a circa 35 km di altezza; poi ha continuato la sua corsa senza emettere luce. Per calcolare il possibile areale di caduta, gli esperti dell’Inaf stanno incrociando i dati della traiettoria della meteora con quelli dei venti in quota. Più dettagli sulla parte finale della traiettoria saranno probabilmente disponibili entro mercoledì. E’ possibile che frammenti della meteorite siano caduti vicino alla costa (o addirittura nel mare). Tuttavia l’osservazione di esplosioni lungo la scia luminosa, che possono aver causato la caduta di frammenti di meteorite lungo il tragitto, rende possibile la presenza di meteoriti in più punti lungo la traiettoria segnata nella figura».

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Il geologo Gabriele Giuli

Se fosse caduto nelle Marche è importante che chi trova i frammenti li faccia esaminare agli esperti, da qui l’appello di Giuli: «Nel caso in cui, nelle prossime ore, venga confermata una possibile caduta di qualche frammento sul territorio marchigiano, è importante che eventuali reperti dubbi vengano esaminati da un esperto, capace di riconoscere se la roccia sospetta può provenire dal cielo oppure se si può già escludere da un esame preliminare, anche attraverso un’immagine fotografica, la sua origine meteorica. Se trovate dei sassi neri, attratti da una calamita, contattate il seguente indirizzo mandando una foto per verificare se sia una meteorite. Grazie per la vostra collaborazione Gabriele Giuli, Universita’ di Camerino, sez. Geologia gabriele.giuli@unicam.it».

Ad avvalorare la tesi che il bolide sia caduto nelle Marche anche Filippo Mannucci, responsabile della camera Prisma dell’Inaf di Arcetri (Firenze): «Questo evento è stato causato da un oggetto di circa 20 kg di massa che è entrato quasi orizzontalmente nell’atmosfera nel sud della Toscana a 70 km di altezza e ha dato origine a un evento molto brillante durato circa 10 secondi, e che ha raggiunto anche la luminosità della Luna piena. Probabilmente circa 1 kg di materiale ha raggiunto la superficie terrestre nella regione delle Marche».

 


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