Augusto Curti
Le carte si sono rimescolate ancora una volta e nel giro di appena una settimana, nel Pd Marche torna a regnare l’incertezza. Sulla strada che porterà al congresso torna ad affacciarsi, infatti, l’ex candidato Augusto Curti. Sabato scorso ad Ancona, nel summit presieduto dagli emissari del Nazareno Matteo Mauri (commissario per le Marche) e Marco Meloni (coordinatore della segreteria nazionale) lui, l’altro candidato Antonio Mastrovincenzo e la stragrande maggioranza dei vertici dem, avevano deciso di convergere sulla candidatura unitaria dell’ex parlamentare maceratese Irene Manzi a segretaria regionale. Un punto d’arrivo faticoso e lungo, a cui erano approdati dopo mesi di trattative e grazie alla forte spinta proprio del Nazareno che voleva evitare ad ogni costo le primarie, viste come l’ennesimo scontro fratricida di un partito che ancora non ha metabolizzato la sconfitta delle ultime regionali.
Manuela Bora
Un punto d’arrivo che però a qualcuno non è piaciuto, in particolare alla consigliera regionale Manuela Bora. Che dopo averla annunciata, ha poi ufficializzato la sua candidatura alle primarie. Dal suo punto di vista, una canditura unitaria sotto dettatura di Roma non sarebbe il modo giusto di ripartire e rifondare il partito regionale, che al contrario avrebbe bisogno proprio di un confronto e di ridare la parola a iscritti ed elettori, di ritrovare quindi, per usare le sue parole, “la via maestra”. E così sembrava che ci si avviasse verso una partita a due tra Bora e Manzi, cioè come ha specificato quest’ultima, verso un confronto tra due modi diversi di intendere il bene del partito.
Irene Manzi
Se non fosse che dalle parti di Fermo ed Ascoli, l’ormai naufragata candidatura unitaria, deve aver acceso qualche spia, o meglio riacceso. E così dopo essersi incontrate, le due federazioni sembrano intenzionate a voler rilanciare proprio la candidatura di Curti. Della serie: se primarie devono essere, allora ci siamo anche noi. Curti, contattato da Cronache Maceratesi, ha preferito non commentare. Ma l’impressione che il ragionamento sia proprio questo è forte. Evidentemente la convergenza sulla candidatura unitaria spinta da Roma covava sotto la cenere, pronta a riaccendersi alla prima folata di vento. A questo punto, quindi, tutto potrebbe nuovamente cambiare. Se Curti dovesse veramente ufficializzare la sua candidatura, Manzi sarebbe ancora disposta a correre da segretaria, visto che si era detta disponibile solo se intorno a lei ci fosse stato un consenso unanime o quasi? Perché a quel punto non sarebbe più il dissenso di una singola persona (Bora), a pesare, ma quello di due federazioni. E Ancona, Pesaro e Macerata come si comporterebbero nel caso? Insomma, in attesa che il Nazareno stili la road map del congresso, il Pd Marche sembra sia tornato ad incartarsi.
(Redazione Cm)
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