di Leonardo Nevischi
FERMO – Era una finale anticipata, o se vogliamo una sfida da tripla, ed alla fine a festeggiare è stato il Teramo. La Fermana fallisce l’operazione sorpasso (prima del match entrambe le formazioni erano appaiate a quota 33 punti in classifica, ma con i diavoli abruzzesi avanti in virtù dello scontro d’andata del “Bonolis” 3-2) e resta in piena zona playout. Sabato a Pistoia altro match delicato assolutamente da non fallire.
IL TABELLINO
FERMANA 0 (3-4-2-1): Ginestra; Rossoni, Blondett, Scrosta; Rodio (14′ st Simonelli), Mbaye (25′ st Urbinati), Graziano (25′ st Capece), Sperotto; Pannitteri, Marchi; Tassi (21′ st Cognigni). A disposizione: Moschin, Spedalieri, Bugaro, Giannò, Kyeremateng, Frediani, Pistolesi, Molinaro. All. Giancarlo Riolfo
TERAMO 1 (3-4-2-1): Perucchini; Codromaz, Soprano, Pinto (27′ st Iacoponi); Lombardo, Arrigoni, Fiorani (21′ st D’Andrea), Mordini; Malotti (21′ st De Grazia), Rosso (21′ st Rossetti); Bernardotto. A disposizione: Agostino, Ndrecka, Viero, Rossetti, Papaserio, Cisco, Furlan, Forgione, Montapetrto. All. Federico Guidi
RETI: 2′ st Bernardotto
ARBITRO: Gioele Iacobellis della sezione di Pisa; assistenti Giuseppe Lipari di Brescia e Diego Peloso di Nichelino; quarto ufficiale Sergio Palmieri di Conegliano
NOTE: Ammoniti Graziano, Mbaye, Perucchini, Rossetti. Corner 6 – 2. Recupero +1′ +4′ . Spettatori 736 di cui 166 abbonati e 110 ospiti. Incasso complessivo 4400 euro (rateo abbonati 527,67 euro) circa.
LA CRONACA
Mister Riolfo recupera Blondett rimasto febbricitante negli ultimi due giorni e lo schiera al centro della difesa del suo 3-4-2-1 supportato dai braccetti Rossoni e Scrosta, con il rientrante Mbaye e Graziano in regia, Rodio e Sperotto sugli esterni a tutta fascia ed il tandem Pannitteri – Marchi alle spalle di Tassi, preferito a Cognigni, anche lui febbricitante da venerdì notte ed in gruppo solo dalla rifinitura di questa mattina al Pelloni di Porto San Giorgio. Nella sponda ospite, mister Guidi deve rinunciare a Bouah, Bellucci, Cuccurullo e Hadžiosmanović e conferma gli stessi dieci/undicesimi usciti sconfitti sabato dal “Bonolis” contro il Montevarchi, tuttavia la peculiarità è che non ripropone il 3-4-3 bensì si schiera a specchio stringendo Malotti e Rosso sulla trequarti dietro a bomber Bernardotto.
Dopo cinque minuti sono proprio i due esterni biancorossi a combinare: Rosso sull’out mancino supera in velocità Rodio e disegna un arcobaleno sul versante opposto per Malotti che, però, di testa, colpisce con il corpo all’indietro e non riesce a dare forza. I maggiori pericoli per la Fermana arrivano tutti dalla sinistra e al quarto d’ora, su un nuovo traversone dalla stessa mattonella, servono i riflessi di Ginestra per allungare in angolo l’incornata di Bernardotto. Per la prima risposta di marca gialloblù serve attendere una palla inattiva: al 23′ sul primo corner dell’incontro calciato da Rodio, Graziano spizza la sfera quel tanto che basta per farla arrivare sul secondo palo dove vi è appostato Marchi, ma i guantoni di Perucchini si frappongono per ben due volte tra i colpi di testa dell’ex Juventus e la gioia del gol.
La gara non si sblocca ed a ridosso della mezzora mister Riolfo prova a dare la scossa ai suoi cambiando assetto e passando ad un 4-2-3-1 con Sperotto in linea con Rossoni, Blondett e Scrosta, Mbaye e Graziano in mediana, Marchi sulla trequarti con Pannitteri e Rodio – sugli esterni a piedi invertiti – a completare il tridente alla spalle di Tassi.
L’intervallo dà sicuramente più benefici ai diavoli piuttosto che ai canarini, perché al rientro dagli spogliatoi il Teramo capitalizza: al 2′ Malotti slalomeggia tra le maglie gialloblù e con un filtrante al bacio mette Bernardotto nelle condizioni di freddare Ginestra con il destro ad incrociare. La reazione dei padroni di casa è affidata al sinistro dalla distanza di Scrosta che, però, non crea grattacapi dalle parti di Perucchini. Riolfo, dunque, ridisegna nuovamente la Fermana effettuando quattro cambi nel giro di nove minuti: fuori Rodio, Mbaye, Graziano e Tassi, dentro Simonelli (sicuramente più offensivo come esterno nel 4-2-3-1 rispetto all’ex Crotone), Capece e Urbinati (per dare nuove geometrie) e Cognigni (per garantire maggiore peso in avanti).
Tuttavia l’arrembaggio della Fermana non dà particolari frutti: i canarini collezionano solo angoli (6 complessivi) e punizioni che spezzano il ritmo del match e fanno le fortune del Teramo, che si arrocca in difesa e strappa i tre punti rompendo l’imbattibilità del “Recchioni” che perdurava da 12 partite (5 vittorie, 7 pareggi prima di oggi).
LE DICHIARAZIONI DI MISTER RIOLFO NEL POST GARA
È un Riolfo lapidario e molto amareggiato quello che nel post gara si trova a parlare ai microfoni dei canali ufficiali della Fermana. «Sono molto rammaricato – ha commentato il tecnico gialloblù -. Era una partita importantissima da dover vincere, specie perché in casa e davanti ai nostri tifosi che ci hanno spinto fino all’ultimo minuto. Dispiace per tutta la piazza che, anche oggi, ci ha sostenuto con grande calore. Purtroppo quello che abbiamo fatto non è stato sufficiente».
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