Porto Sant’Elpidio festeggia i 70 anni. Franchellucci e Canzonetta a Radio FM1: «Occasione per riscoprire la nostra storia» (Videointervista)

EVENTI - In occasione del 70esimo anniversario del Comune di Porto Sant’Elpidio, sono intervenuti ai microfoni di Radio FM1 il sindaco, Nazareno Franchellucci e l’assessora Patrizia Canzonetta: «Città giovane che nella storia recente ha assistito ad uno sviluppo imprenditoriale e turistico importante»
Ai microfoni di Radio FM1 Nazareno Franchellucci e Patrizia Canzonetta

 

di Alessandro Luzi

In occasione del 70esimo anniversario del Comune di Porto Sant’Elpidio, sono intervenuti ai microfoni di Radio FM1 il sindaco, Nazareno Franchellucci e l’assessora Patrizia Canzonetta. «È una città giovane che nella storia recente ha registrato uno sviluppo importante dal punto di vista imprenditoriale e turistico –ha illustrato Franchellucci –. Ad oggi sono i settori trainanti della nostra economia e non solo, caratterizzano il tessuto sociale e culturale del nostro paese». Non manca un breve excursus storico sulla fondazione della città: «Il processo di autonomia dal Comune di Sant’Elpidio a Mare era stato avviato nel 1951, favorito da un rapido sviluppo urbano e imprenditoriale del territorio costiero. Dopo un ricorso giudiziario di quest’ultimo, Porto Sant’Elpidio venne ufficialmente riconosciuto nel 1952». Un paese recente dunque, a cui può mancare una memoria collettiva in grado di suscitare nella popolazione un profondo spirito di appartenenza. A sfatare questo luogo comune è proprio il primo cittadino: «Anche la nostra città ha una propria storia ed abbiamo ancora la fortuna di avere le testimonianze dirette. Dal punto di vista architettonico e archeologico ci caratterizza la Torre dell’Orologio e la necropoli situata nella parte alta del paese. L’obiettivo dei festeggiamenti non è solo celebrare questo avvenimento ma riscoprire la storia di Porto Sant’Elpidio per rafforzare il senso di appartenenza». I simboli della memoria collettiva compaiono anche nel logo del 70esimo anniversario: «Abbiamo voluto identificare Porto Sant’Elpidio accostando due fotografie di epoche differenti – ha spiegato Canzonetta -. L’intento era di coniugare il passato ed il presente del nostro paese. Uno scatto raffigura la Torre dell’Orologio e il Fosso Albero, l’altro il lungomare in quanto ha rappresentato una vera e propria svolta turistica e commerciale per la città. Entrambe le foto appartengono alla straordinaria collezione di Mauro Marcianesi. Vi è poi l’ape, simbolo della laboriosità elpidiense». A proposito del lungomare, il sindaco ricorda quando durante le trattative tra Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio per la suddivisione territoriale, il primo rifiutò il tratto di costa che oggi va dal lato nord della pineta fino al fiume Chienti: «Questo dimostra quanto negli anni sia mutata la visione del territorio costiero, prima importante per l’attività peschereccia, oggi fulcro del turismo e del commercio».

Tanti saranno gli eventi per celebrare il 70esimo anniversario del Comune rivierasco. Il culmine arriverà il 20 agosto con le tanto attese frecce tricolori: «Innanzitutto mi preme sottolineare il ritorno del cartellone di eventi del Primo maggio, assente da ormai due anni. Per quanto riguarda i 70 anni della nostra cittadina, oltre alle frecce tricolori, saranno inserite anche delle serate istituzionali con ospiti di rilievo, come per esempio Neri Marcorè. Molto importanti saranno le premiazioni per cittadini e associazioni che hanno dato il massimo nelle situazioni di emergenza – ha sottolineato commossa l’assessora -. È un’occasione per riconoscere i tanti sforzi messi in campo durante l’emergenza legata al terremoto e alla pandemia». «Se c’è un appellativo che posso conferire a Porto Sant’Elpidio è “La città del volontariato” – ha rimarcato Franchellucci -. C’è una rete associativa di volontari importante. Sono sempre presenti nelle situazioni di difficoltà». Il sindaco ha concluso con un augurio per il futuro: Spero che questo paese possa diventare un luogo sempre più a misura di giovane. Dobbiamo dare loro opportunità lavorative adeguate in modo da non essere costretti a vivere altrove».


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