«Confindustria Fermo è pienamente operativa, su più fronti. Da mesi siamo impegnati per cercare di incidere a livello regionale, locale e nazionale in modo da favorire la sopravvivenza e la necessaria ripresa del sistema imprenditoriale» spiega Arturo Venanzi, reggente di Confindustria Fermo.
L’associazione è impegnata in un percorso interno di riorganizzazione, che si completerà a luglio con l’elezione del nuovo presidente. «Nel frattempo, abbiamo definito lo statuto, fondamentale per riprendere la piena attività e stiamo completando il rassetto con l’elezione dei vertici delle varie sezioni» prosegue Venanzi.
«Durante questo iter, la rappresentatività non si è mai fermata. Le imprese devono avere chiari alcuni punti. Se si è arrivati a uno stanziamento di 15 milioni di euro da parte della Regione per supportare le aziende colpite più gravemente dal conflitto in Ucraina, è per il nostro rimpegno. Quando ci si siede al tavolo insieme con regione e Camera di commercio, chiaramente insieme con le altre associazioni di categoria, giochiamo da protagonisti. E così – prosegue Venanzi – per quanto riguarda il riconoscimento della Zes, la zona economica speciale. Questo è un punto chiave, perché coinvolge tutte le imprese che si trovano in determinate aree industriali».
Ottenere la Zes porterà a un duplice beneficio: «Favorisce gli investimenti e garantisce decontribuzioni importanti. Queste sono battaglie che hanno un fine collettivo. Chiaro che più siamo e più la nostra voce è forte. Il riassetto territoriale è in corso, va cementato con il ritorno delle imprese che negli anni hanno scelto percorsi diversi. Di fronte al rincaro dell’energia, alle crisi internazionali, ai nuovi bandi europei e regionali muoversi compatti dentro Confindustria Fermo è determinante. Solo nelle ultime settimane sono decine di migliaia gli euro di investimenti arrivati dentro imprese di ogni categoria, dall’agroalimentare alla meccanica passando per il calzaturiero e il turismo, grazie al servizio di consulenza che ha permesso di vincere bandi altrimenti molto complessi per le Pmi. E poi ci sono le richieste, alcune già concretizzate, avanzate come Confindustria Marche: la cassa integrazione in deroga, il prolungamento delle moratorie, gli investimenti in fiere e digitale, i ristori per tutelare i magazzini e compensare le perdite di fatturato legate ad esempio al conflitto e alle sanzioni decise a livello europeo» ribadisce il presidente.
“Fermo è al centro delle partite. Il 5 aprile con la ministra Mara Carfagna affronteremo tutto il potenziale della Zes. A livello regionale il presidente dell’Ance, il fermano Stefano Violoni, ogni giorno solleva questioni e propone soluzioni per evitare il blocco cantieri che frenerebbe tutta l’economia. E poi ci sono le sfide nazionali, come quella di Assocalzaturifici che ha permesso ai nostri associati di confrontarsi direttamente con il Governo. E così sono arrivati i primi aiuti” chiarisce Venanzi che lancia un ultimo appello: «Non è più tempo della delega agli altri. È determinante che le imprese tornino a fare squadra. Il bene di tutti e non solo di uno. Lo abbiamo imparato durante la lunga fase pandemica, da cui oggi stiamo uscendo grazie alle vaccinazioni e all’impegno collettivo. Confindustria Fermo continuerà a rappresentare gli associati, sapendo che ogni conquista favorirà anche chi non è parte dell’aquilotto, almeno fino a quando non tornerà ad associarsi aiutandoci a diventare ancora più forti e determinanti”.
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