di Leonardo Nevischi
AAA ingegneri cercasi. Cresce consistentemente la domanda da parte delle aziende di laureati in ingegneria, soprattutto nel settore industriale ed in quello gestionale. È questo quanto emerso dalla conferenza stampa di questa mattina nella sede di via Brunforte dell’Univpm. Tra queste aziende c’è anche il Gruppo Mag (Mecaer Aviation Group), leader internazionale nel settore aeronautico, che necessita di numerosi giovani ingegneri e laureandi formati nelle varie specializzazioni dell’Ingengeria Industriale e che ha visto nella facoltà di Ingegneria dell’Univpm un partner di eccellenza. Da questo presupposto, la nascita di una collaborazione strategica con l’Ingegneria Industriale dell’Università Politecnica delle Marche, in particolare con Ingegneria Gestionale, con sede a Fermo, e l’Ingegneria Meccanica-Meccatronica, Informatica e Automatica di Ancona.
«Sempre più aziende, non solo delle Marche, iniziano ad interagire con la nostra università e pertanto siamo orgogliosi dell’indirizzo gestionale e del lavoro svolto dall’Euf in collaborazione con l’Univpm – ha esordito Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo nonché presidente Euf (Ente Universitario del Fermano) -. Avere una possibilità di occupazione certa, anche prima del conseguimento della laurea, è un patrimonio preziosissimo per i nostri ragazzi. In questa città abbiamo bisogno della vita universitaria e della formazione e della socialità che ne derivano. Credo che sia importante che anche gli studenti del Fermano colgano questa possibilità perché dalle statistiche in nostro possesso abbiamo notato non avere un grande afflusso di iscritti provenienti da questo territorio».
Obiettivo: attirare più studenti investendo sul territorio. «Dobbiamo far capire ai giovani del territorio l’importanza e l’opportunità che c’è laureandosi in ingegneria – ha proseguito il professor Michele Germani, delegato alla Terza Missione dell’Univpm -. Abbiamo da poco inaugurato il cluster regionale dell’aerospazio e stiamo per iniziare un’attività importante con gli atenei di Camerino e Urbino. Inoltre abbiamo creato un laboratorio per creare un centro di trasferimento tecnologico sul territorio che abbiamo chiamato “Fermo Tech Extendend”. Si tratta di un progetto con un investimento di 5 milioni di euro in tre anni per creare un contatto diretto con il mondo imprenditoriale del Fermano. Questa è una testimonianza che le università investono sul territorio. Tuttavia come Ingegneria Industriale ad ampio spettro e comprendendo la Gestionale abbiamo molte richieste di figure laureate che, però, non riusciamo a soddisfare». Tra queste anche la Mag, specializzata nella progettazione e costruzione di sistemi di equipaggiamenti tecnologici primari destinati al settore elicotteristico e ad aerei di medio-piccole dimensioni.
«La nostra università conta stabilmente un gruppo di iscritti di circa 550 studenti e se ne laureano circa 135, suddivisi in 80 della triennale e 55 provenienti dalla magistrale – ha spiegato il professor Archimede Forcellese, presidente del Cucs Ingegneria Gestionale -. La quantità di ingegneri che si laureano annualmente in Ingegneria Gestionale è insufficiente rispetto alla domanda delle aziende. Così per dare una risposta al territorio abbiamo deciso di incrementare l’offerta formativa relativa la corso di laurea magistrale e dal prossimo anno accademico avremo tre nuovi indirizzi: produzione e logistica sostenibile, digitalizzazione e analisi dell’informazione aziendale, innovazione sostenibile di prodotti e processi. Speriamo che questo serva ad incrementare ulteriormente il numero di iscritti. Con questi indirizzi abbiamo voluto raccogliere tre sfide della società odierna: la sostenibilità, la digitalizzazione e l’innovazione. Tali corsi andranno ad aggiungersi ai corsi di laurea triennale in Questi si aggiungono ai corsi di laurea triennale Ingegneria Industriale ed in Ingegneria dell’Informazione. Senza dimenticare che l’offerta formativa comprende anche la laurea triennale in Infermieristica (di cui presto anche magistrale) ed in Logopedia».
Per crescere, però, c’è bisogno di partnership con il mondo imprenditoriale ed a tal proposito la collaborazione con la Mag consentirà di sviluppare un percorso che si concretizzerà attraverso varie attività per i neolaureati e per i laureandi: tirocini formativi pre e post laurea in Italia (Borgomanero e Monteprandone) e nelle sedi estere dell’azienda (Philadelphia, Dallas e Laval in Canada), sviluppo di progetti di ricerca e innovazione congiunti, partecipazione a bandi regionali, nazionali e internazionali per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi. «Queste collaborazioni sono di fondamentale importanza per la crescita del territorio, delle aziende, della nostra università e degli studenti» – ha sottolineato Forcellese.
«Siamo consci del fatto che questo tipo di percorso andrà iniziato con persone che oltre ad essere ingegneri al tempo stesso siano convinti che un rapporto con le aziende aumenti la propria formazione – ha puntualizzato l’ingegner Maurizio Giacomini, responsabile delle relazioni Istituzionali e responsabile dell’Hub tecnologica del Mag -. Non credo che tutti gli studenti conoscano le possibilità che ci sono fuori dall’uscio di casa. Noi abbiamo delle idee, ora ci servono delle teste in grado di svilupparle».
«L’hub tecnologica di Mag per noi rappresenta una sorta di incubatrice di idee, di progetti e di persone – si è inserita la dottoressa Vittoria Tedesco, training e Hr support manager -. All’interno dell’hub ci sarà piena libertà di pensiero, pertanto gli studenti che noi invitiamo avranno la facoltà di portare il loro punto di vista e dare un valore aggiunto ai progetti sui quali lavoreranno. Attualmente a Borgomanero l’hub accoglie 6 studenti da diversi politecnici che partecipano a progetti di sviluppo. Abbiamo bissato il progetto anche a Monteprandone perché nelle Marche vogliamo ottenere lo stesso risultato e c’è la necessità di accogliere e continuare a creare un canale preferenziale con gli atenei al fine di offrire al territorio una reale opportunità di occupazione, di crescita e sviluppo».
«Il nostro scopo – ha concluso l’innovation manager Vincenzo Massarelli – è innovare, sviluppando le idee dei giovani, ma allo stesso tempo mantenere la leadership conquistata negli ultimi 15 anni nel settore aeronautico che ci ha portato ad avere 1700 dipendenti e ad avere una richiesta sempre maggiore del nostro prodotto. Forniamo ai giovani anche la possibilità di elaborare la loro tesi di laurea e nel mentre imparare cosa significa lavorare in un’azienda struttura e complessa come la nostra. Questo in futuro sarà un vantaggio per tutti: per l’azienda perché avrà subito a disposizione un individuo operativo, mentre per lo studente perché non dovrà ambientarsi e sarà già integrato nelle dinamiche aziendali. Il contratto, che andrà da un minimo di 6 mesi ad un massimo di un anno, prevederà anche il percepimento di un assegno di presenza che sarà mediamente superiore rispetto alla retribuzione che prevede lo stage da neolaureato».
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