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«Ormai è schierato con Vesprini e centrodestra, dia un segnale di dignità politica», Cossiri vuole le dimissioni di Catalini

PORTO SAN GIORGIO - Il consigliere Pd: «Gli ultimi sprazzi di legislatura hanno visto, lunedì sera, un Consiglio comunale in cui si è definitivamente consumato l'allontanamento del presidente del Consiglio, Catalini, dalla maggioranza che in questi dieci anni ha sostenuto il sindaco Loira. Caro Presidente, attendiamo tue notizie e lasciamoci così, senza rancore. Ma con dignità»

Antonello Cossiri

«Caro Presidente, dimettiti». E’ la richiesta diretta, tranchant, senza margini di interpretazione, che il consigliere comunale Antonello Cossiri rivolge al presidente del Consiglio comunale, Catalini. Perché chieste le dimissioni? Lo spiega direttamente il consigliere dem:  «Gli ultimi sprazzi di legislatura hanno visto, lunedì sera, un Consiglio comunale in cui si è definitivamente consumato l’allontanamento del presidente del Consiglio, Catalini, dalla maggioranza che in questi dieci anni ha sostenuto il sindaco Loira. Sulla delibera di approvazione del Bilancio 2022-2024 il presidente ha infatti votato contro, insieme all’opposizione di centrodestra. Da sempre il Bilancio è atto di notevole significato politico ma ieri, tra le alte cose, prevedeva anche l’importantissimo finanziamento di 4 milioni di euro per il nuovo lungomare, ottenuto dall’amministrazione Loira a valere sui fondi del Pnrr. E il presidente Catalini ad una cosa del genere ha votato contro». 

Giuseppe Catalini

«Un presidente nominato, per due volte, dalla stessa maggioranza da cui adesso prende le distanze per ottenere un misero strapuntino nell’affollata carovana del civico Vesprini. Aspirazione del tutto legittima e anche prevedibile: in fondo, ciò che poteva avere nell’era Loira lo ha già avuto. Hai visto mai che questo possa proseguire? Caro Presidente – il messaggio diretto di Cossiri a Catalini – hai ormai mollato gli ormeggi verso il centrodestra sangiorgese. Hai fatto bene? Chissà? Il giudizio lo daranno gli elettori. Però intanto dacci un segnale di dignità e coerenza politiche: dimettiti. Non vuoi più camminare con noi? Legittimo. Però rinuncia alla tua carica. Un tempo, dopo una divergenza importante arrivavano puntuali le dimissioni. Caro Presidente, attendiamo tue notizie e lasciamoci così, senza rancore. Ma con dignità». 


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