Fabio Bragagnolo
di Sandro Renzi
Arriva per bocca di uno dei consiglieri decani, Fabio Bragagnolo, l’affondo duro contro l’Amministrazione Loira ed il Pd. Arriva a pochi giorni dal Consiglio comunale che a stretta maggioranza ha dato il via libera al bilancio di previsione e all’accordo con la Cinematografica srl per il progetto di riqualificazione dell’ex cinema. Il gruppo Centro civico, formalmente costituitosi nell’ultima seduta della civica assise e del quale fanno parte Bragagnolo, Petrozzi, Lanciotti ed il presidente Catalini, non lesina critiche all’esecutivo Loira ed al partito di maggioranza relativa. «Chi mi conosce sa bene che non amo la polemica e che da sempre il mio agire in Consiglio comunale è stato improntato al bene della città, votando provvedimenti della maggioranza che ho ritenuto andassero in questa direzione -dice Bragagnolo- oggi però credo che questa sinistra e il Pd abbiano superato il segno. Negli ultimi anni sono rimasti fermi scegliendo di galleggiare e di far galleggiare la città che alla fine, come dimostrano tutti gli indicatori economici, annega in una crisi che solo in parte può essere figlia del Covid».
Bragagnolo non usa mezzi termini accusando i dem di «anni di colpevole immobilismo» e, di aver messo mano successivamente ad una serie di interventi e progetti «che la città poco è incline a condividere perché emerge come di fatto si tratti di interventi elettorali. Basti pensare all’accordo sull’ex cinema Excelsior che il Pd e il sindaco hanno voluto spacciare come un’intesa favorevole per Porto San Giorgio mentre è sin troppo evidente che non sia così vantaggiosa per la comunità». Stesso discorso per il piano del porto e «per tutta questa miriade di asfalti e potature. Capisco la necessità di un Partito Democratico in evidente affanno che cerca di proporre progetti in alcuni casi cervellotici pur di presentarsi agli elettori con qualche cosa fatta. Ma credo che così si rasenti il ridicolo. Il Pd si porta dietro il fardello di una pesante responsabilità, quella di non aver fatto nulla o quasi soprattutto nel secondo mandato lasciando una città demoralizzata e sfiancata da tasse e balzelli vari e da una crisi che non è certo di figlia del Pd ma che il Pd ha contribuito e non poco ad aggravare».
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