Al centro, Luciano Pazzi
La Protezione civile di Porto San Giorgio sempre più cuore pulsante ed epicentro dell’assistenza ai profughi ucraini. E’ un viavai nella sede delle Giacche gialle sangiorgesi, un viavai di volontari ad assistere il flusso continuo di profughi che arrivano per ritirare pacchi di aiuti.
E loro, i volontari, di certo non se ne stanno con le mani in mano. Schede, carico e scarico, sostegno, registrazioni. Un impegno, il loro, senza soluzione di continuità. «Siamo partiti quando è scoppiata l’esigenza di aiuti umanitari. E così abbiamo approfittato del pullman di MarcheMagiche per mandare dei beni in Ucraina – racconta il coordinatore Luciano Pazzi – ogni settimana abbiamo inviato soprattutto medicinali tramite una nostra conoscenza ucraina. Ora molti profughi sono arrivati qui da noi, nel nostro territorio. E servono soprattutto alimenti. Le nostre scorte alimentari tra una quindicina di giorni finiranno. Domani saremo presso i Conad di via Marsala, viale della Repubblica e lungo la statale Adriatica nord per nuove raccolte di generi alimentari. ». e il vestiario? «Ne abbiamo raccolto molto ma tanti capi abbiamo dovuto cestinarli perché erano inutilizzabili. I profughi che arrivano da noi sono gente comune, normale. Non si può pensare che indossino capi con la muffa o completamente sgualciti. Qualcuno purtroppo, nel consegnarci del materiale, ha fatto lo ‘svuota-cantine’. E non va bene. Tra le donazioni virtuose, invece, e sono state tantissime non posso non ringraziare i cittadini, gli Scout, le Polisportive con in testa la Mandolesi e l’Isc Nardi che oltre agli alimenti, ha acquistato anche dei giocattoli nuovi per i bimbi in fuga dalla guerra. E i bambini ci hanno anche omaggiato di un bellissimo cartellone che teniamo in sede. Effettuiamo anche raccolte di prodotti per l’igiene intima da Tigotà e Acqua&Sapone».
Chiunque, tra le persone in fuga dalla guerra in Ucraina arrivate nel Fermano, può presentarsi? «Beh, innanzitutto – spiega Pazzi -devono essere registrati in Questura. Poi noi assistiamo i profughi che sono a Porto San Giorgio, parliamo di una quindicina di famiglie, una cinquantina di persone, e magari anche a Lido di Fermo. Quelli che arrivano da altri territori li indirizziamo alla Protezione civile di Fermo con cui ci coordiniamo. Lavoriamo e collaboriamo anche con altre realtà, come ad esempio la Caritas. Speriamo che quella di domani sia una raccolta fruttuosa. Fra un paio di settimane, di questo passo, avremo finito le scorte alimentari». La raccolta davanti ai supermercati avverrà domani dalle 9 alle 13 mentre la Protezione civile sarà presente, sempre domani, mattina e pomeriggio, in piazza Matteotti per raccogliere beni e come info point.
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