di Antonietta Vitali
«Dobbiamo puntare all’Italia dei borghi, alle Marche dei borghi, aprendo i bellissimi comuni del nostro entroterra al turismo, potenziando infrastrutture e servizi essenziali come la sanità, lavorando in sinergia tra Comuni per il territorio”
Fresco di rientro dalla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a Milano dal 10 al 12 aprile, il sindaco di Petritoli Luca Pezzani spiega la sua visione turistica del territorio ospite del direttore Giorgio Fedeli nel programma Zoom su Radio FM1.
«L’Italia è bella, indiscutibilmente bella da nord a sud, con destinazioni molto note e gettonatissime che – il punto di Pezzani – non hanno di certo bisogno di essere ricordate e altre, invece, sulle quali puntare, da far scoprire, come i piccoli borghi del nostro territorio rimasti, in molti casi, un pò in sordina.
La responsabilità è anche storica (ndr), fino a qualche anno fa il grande traino dell’economia (della zona del Fermano soprattutto) era dovuto ad altri distretti, quello calzaturiero in primis, piuttosto che quello turistico o agricolo, ad esempio. Questo favorì un grande spopolamento dei piccoli centri in favore dei comuni dove erano, o allocate le aziende di produzione, o dai quali era più facile raggiungere le stesse. Ma l’economia è fatta di cicli, come la storia, ed è arrivato il momento della riscoperta dei nostri piccoli borghi deliziosamente ricchi di una storia che va (quasi in ogni caso) dal Medioevo fino ai giorni attuali e proprietari di eccellenze enogastronomiche davvero invidiabili anche da quelle più blasonate.
Partecipare alla Bit per il Comune di Petritoli su scelta della Regione Marche è senz’altro motivo di grande orgoglio perché ripaga del lavoro che si sta facendo, dalla nomina a Borgo dei Matrimoni a quella tra i Borghi più Belli d’Italia, per potenziare turisticamente il piccolo paese».
Ma il sindaco Luca Pezzani ha le idee chiare «La Bit aiuta ma non è risolutiva, ci deve essere molto altro, bisogna, continuare a lavorare per imparare a diventare sempre più attrattivi e uscire dalle mura, lavorando in sinergia fra Comuni in favore del potenziamento di tutto il territorio» e lancia l’idea di istituire un «Distretto della Valdaso».
«Per crescere è necessario fare autocritica – continua il primo cittadino – e per fare ciò è fondamentale conoscersi, sapere quali sono i propri punti di forza, cercare soluzioni per risolvere i punti deboli. Le infrastrutture senza dubbio sono uno dei primi nodi da sciogliere, un territorio mal collegato è evidentemente più difficile da raggiungere e quindi scoraggiante per un turista. Torna sul tavolo delle trattative uno snodo di cui si parlava già 40 anni fa e che potrebbe far passare alla storia l’attuale presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli come “il Presidente che sbloccò questa questione”, il prolungamento della Mezzina che collegherebbe tre valli e tre province, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno. E certamente anche l’ampliamento della Valdaso, troppo stretta rispetto al carico veicolare che deve sopportare.
C’è anche chi, però, non vede di buon occhio questo progetto lamentando particolarmente un impatto ambientale e anche visivo non di trascurabile consistenza, ma il sindaco Pezzani resta fermo anche su questo: «La prima questione da tenere a mente è focalizzarsi sui desideri di sviluppo del territorio». E ovviamente nel discorso non può non finirci nemmeno la sanità territoriale, con Petritoli sede di Distretto.
«Potenziare i servizi essenziali come la Sanità è un altro elemento chiave, non di chiara responsabilità della Regione Marche ma di un governo centrale che mira sempre più spesso a tagli di questo genere a discapito delle piccole realtà e a dispetto anche degli ospedali che si trovano congestionati anche da situazioni che potevano essere di facile risoluzione con presidi medici dislocati in più piccoli centri tuttavia importanti per i territori di riferimento». E proprio in quest’ottica Pezzani rilancia l’idea di istituire, o ricostituire nel Distretti dei Punti di Primo Intervento.
«Tante le idee, molti gli obiettivi, nessuno realizzabile senza coesione e sinergia fra tutti i Comuni del territorio, in questo nostro caso, quello della splendida provincia di Fermo e dei suoi 40 deliziosi centri».
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