«Abbiamo urgente bisogno di volontari, siamo alla canna del gas» L’appello di alcune pubbliche assistenze del Fermano

L'ALLARME lanciato dal presidente della Croce azzurra Sant'Elpidio a Mare-Monte Urano, Roberto Mazzoni che si fa portavoce di altri presidenti di pubbliche assistenze del Fermano. La carenza di volontari, cronica, ha subìto una dura flessione col Covid. Preoccupazioni anche in vista degli eventi che ripartono e dell'arrivo dell'estate. Si rischia di non riuscire a coprire tutti i servizi

di Giorgio Fedeli

La pandemia non ha lasciato segni indelebili solo in termini di contagi e decessi. Ha colpito duramente anche il volontariato, in particolar modo quello che si presta nelle pubbliche assistenze. E ora le ‘Croci’ del Fermano sono in grande, grandissimo affanno. Mancano volontari, e il gap che si fa sempre più pesante rischia di compromettere le attività e i servizi che quotidianamente le pubbliche assistenze offrono alla comunità. Insomma cercasi militi disperatamente.

A lanciare l’accorato appello alla collettività, in particolar modo ai giovani, è il presidente della Croce Azzurra Sant’Elpidio a Mare-Monte Urano, Roberto Mazzoni. Il presidente si fa portavoce di altre pubbliche del Fermano, ovviamente, perché c’è una ‘carenza’ di volontari, di personale, diffusa. E la situazione rischia di collassare. Cosa significa? Che le pubbliche assistenze, che non fanno solo emergenze ma anche servizi tra i più disparati, dai trasporti alle assistenze sanitarie negli eventi, tanto per citarne un paio, rischiano di non avere più militi per coprire i servizi.

Roberto Mazzoni

«Mi sono confrontato con altri presidenti e sì, la carenza è diffusa un pò dappertutto. Quindi – dichiara Mazzoni – siamo tutti sulla stessa barca, patiamo tutti le stesse difficoltà. Da qui la decisione di lanciare un appello accorato, soprattutto ai giovani, di avvicinarsi alle nostre bellissime realtà associative di volontariato. Siamo molto in difficoltà e ora, che stanno via via togliendo le restrizioni, per fortuna, gli eventi ripartono. Noi, ad esempio, da fine aprile a giugno ne abbiamo ben 19 da seguire. Francamente sono, siamo molto preoccupati per il futuro delle nostre associazioni. Nel mio caso ho i dipendenti che sono esasperati, non ce la fanno più. Coprono turni da 12 ore, e mica una sola volta a settimana». E arriva anche l’estate con un surplus di servizi e interventi legati all’aumento di presenze, soprattutto sulla costa.

Ma i corsi di primo soccorso, solitamente, sono frequentati. C’è di norma una discreta partecipazione: «Vero ma – replica il presidente – dei partecipanti poi a passare al servizio attivo è all’incirca il 10%. Davvero troppo poco. E per fortuna che abbiamo volontari che ogni giorno dimostrano dedizione e professionalità, non si tirano mai indietro. E anche i pensionati all’attivo sono una grande risorsa, si mettono al servizio della collettività».

Il Covid di certo, tra comprensibili timori e contagi, in questa parabola discendente, non ha aiutato. «Sicuramente, quello della carenza di volontari non è un problema che scopriamo oggi (e i reiterati appelli dei vari presidenti, nel corso degli anni, ad unirsi alle loro pubbliche, ne è la riprova) ma sicuramente la pandemia ci ha dato la mazzata finale. Soffrivamo un gap di circa il 30%. Ora col Covid siamo addirittura a un -80%». A questo, poi, si aggiunga anche l’abuso che si fa nel ricorrere al 118 anche per infortuni o sintomi che, invece, sulla carta, potrebbero non richiedere la chiamata d’urgenza. «Esattamente, troppo spesso si chiama il 118 anche quando non serve. E questo sappiamo che incide anche sull’intasamento del Pronto soccorso – conferma Mazzoni – e nella rete ci finiamo anche noi che siamo i primi a intervenire. Quindi equipaggio occupato in una non emergenza, e distolto inevitabilmente da altri servizi. Si consideri che i volontari rappresentano il grosso delle forze in campo per le nostre associazioni. Per tutto questo rinnovo, rinnoviamo l’appello ad avvicinarsi alle nostre Croci, un appello rivolto soprattutto ai giovani che con noi possono crescere, arricchirsi umanamente, prestare un servizio essenziale per la comunità e magari anche essere gratificati non solo per l’indispensabile contributo per la collettività ma anche con ruoli societari di responsabilità. Noi ad esempio a luglio abbiamo il rinnovo del consiglio direttivo».

 


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