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«Casina delle Rose diventi centro strategico» Il Tavolo di Esperti chiede di visitare l’interno

FERMO - «Non bisogna continuare a considerare il costruito solo da un punto di vista economico. Entrare in un’ottica strategica, invece, sarebbe davvero dirimente anche per pretendere la conservazione della proprietà pubblica e indurre l’Amministrazione comunale a concentrarsi maggiormente su investimenti nel centro storico»

Forum sulla Casina delle Rose. Proseguono i lavori del Tavolo degli esperti. Lo scorso martedì si è, infatti, svolta la seconda riunione per l’esame del metodo di lavoro del Tavolo Esperti, il ‘corpo’ della Città: la persona e la comunità al centro delle arti.

Alla riunione pubblica hanno partecipato i componenti del Tavolo ed altri invitati. Fra questi ultimi sono intervenuti tre consiglieri comunali, due dei quali hanno portato un loro contributo di idee e vari suggerimenti.

«La riunione si è orientata, in primis, sulle questioni di metodo e – fa sapere il coordinatore del Tavolo, il professor Carlo Di Marco – dopo la relazione dell’architetto Maria Antonietta Adorante, il collegio ha ribadito alcuni profili metodologici fondamentali: le fasi che caratterizzano il metodo scientifico sono quella della conoscenza, della consapevolezza e quella propositiva. Trovandoci nella prima delle tre fasi, l’attività si dedica alla raccolta dei dati sull’immobile nel contesto prossimo e in quello meno recente. In questa fase il lavoro è particolarmente avanzato poiché la memoria storica e gli elementi conoscitivi, ad oggi, sono in un sufficiente stato di avanzamento. La fase della consapevolezza si caratterizzerà per l’approfondimento degli elementi identitari che precedono con immediatezza gli scenari propositivi. Questi rientrano nella terza fase: quella in cui il Tavolo chiuderà i suoi lavori con un documento contenente una o più ipotesi di riqualificazione della Casina delle Rose. Si ribadiscono i principi metodologici della collegialità, dell’equidistanza da fazioni/partiti e della trasparenza».

«La relazione della professoressa Federica Palazzi – aggiungono dal Tavolo – si è concentrata sul bisogno di avere luoghi della bellezza per percorsi contenutistici dello “stare insieme”; luoghi della sperimentazione e collaborazione artistica affinché l’arte non sia solo spettacolo avulso, ma rapporto umano e culturale che congiunge realtà e metafora, fruitori e operatori della cultura. Il luogo diventa, dunque, lo spazio di vita della cultura e delle arti. Il concetto si arricchisce con l’idea dello spazio come luogo del “vuoto”. E la mente corre subito allo studio sulla felicità urbana dell’architetto Giorgio Piccinato del 2005. Su queste tematiche convergono anche gli ospiti consiglieri comunali che evidenziano elementi storici e progettuali sulla Casina delle Rose rimasti nel tempo lettera morta (museo polivalente, la scuola del cinema, centro termale ecc..)».

«D’altro canto, si ribadisce l’esigenza di non vedere la Casina delle Rose come un problema a sé stante. Non avrebbe alcun senso – rimarca Di Marco – un’ipotesi progettuale di riqualificazione fuori da una visione strategica. Ogni scelta estemporanea sarebbe fallimentare: la Casina deve diventare un centro strategico che attrae. Né bisogna continuare a considerare il costruito solo da un punto di vista economico. Entrare in un’ottica strategica, invece, sarebbe davvero dirimente anche per pretendere la conservazione della proprietà pubblica e indurre l’Amministrazione comunale a concentrarsi maggiormente su investimenti nel centro storico».

Nel dibattito si è tornato a ribadire più volte «il bisogno di informazione e coinvolgimento dei cittadini che al momento sono esclusi da ogni valutazione. Bisogna abbandonare il decisionismo dilagante. Le scelte devono essere condivise con i cittadini. Essi possono essere già inseriti nel percorso democratico, ad esempio, con interviste a chi conserva il ricordo, per arricchirsi di dati e immagini. Si ribadisce pertanto che il Forum, come strumento di partecipazione popolare, parte e si sviluppa proprio da questa esigenza di democrazia. A tal proposito, al fine di completare il profilo della conoscenza, emerge l’esigenza di richiedere al Comune da parte del Tavolo Esperti, il permesso di recarsi all’interno della struttura anche per un sopralluogo conoscitivo. Questa potrebbe essere, peraltro, anche l’occasione per ravvivare l’interesse dei cittadini verso questo bene comune che gradualmente “scompare” alla visione popolare».

La seconda riunione del Tavolo Esperti è pubblicata e disponibile nella pagina facebook “Demos Democrazia e Partecipazione Marche”.

 

 


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