di Leonardo Nevischi
FERMO – Dal Purgatorio dei playout al Paradiso della salvezza. Mancano ancora 90 minuti, è vero, ma la prima vittoria – e senza dubbio la più importante – di Gabriele Baldassarri sulla panchina gialloblù regala alla Fermana il matchball per la permanenza in Serie C. Il tecnico 60enne, pur dovendo fare i conti con diverse defezioni (vedi l’assenza imprevista di Scrosta e l’infortunio in corso d’opera di Marchi), rimescola le carte (inedita difesa a tre sotto la sua gestione) e cala l’asso Kyeremateng: l’italo ghanese in prestito dal Teramo “piglia tutto” e fa esplodere il Recchioni. Sabato a Viterbo basterà non perdere.
IL TABELLINO
FERMANA 1 (3-4-3): Ginestra; Rossoni, Urbinati, Sperotto; Rodio (30′ st Parodi), Graziano, Mbaye, Alagna; Pannitteri (42′ st Capece), Marchi (1′ st Cognigni), Frediani (23′ st Kyeremateng). A disposizione: Moschin, Spedalieri, Sangiorgi, Bugaro, Giannò, Boateng, Molinaro, Blondett. All. Gabriele Baldassarri
VITERBESE 0 (3-4-1-2): Fumagalli; D’Ambrosio, Ricci, Martinelli; Semenzato, Adopo, Megelaitis, Urso; Mungo (23′ st Calcagni); Polidori (23′ st Bianchimano), Volpicelli. A disposizione: Bisogno, D’Uffizi, Pavlev, Marenco, Alberico, Maffei. All. Alessandro Dal Canto
RETI: 38′ st Kyeremateng
ARBITRO: Ermanno Feliciani della sezione di Teramo; assistenti Luca Testi di Livorno, Marco Ceolin di Treviso; quarto ufficiale Luca Angelucci di Foligno
NOTE: Ammonito Martinelli, Urbinati, Pannitteri, Fumagalli, Megelaitis. Corner 1 – 2. Recupero +1′ +4′. Spettatori 1457 di cui 126 ospiti. Incasso lordo complessivo 12200 euro.
LA CRONACA
Pomeriggio di ritorni e di novità per la Fermana. Mister Baldassarri rispolvera ad una difesa a tre di Riolfiana memoria (3-4-3), ma Scrosta dà forfait per un problema alla schiena e si accomoda in panchina. La vera sorpresa, però, è l’assenza di Blondett: in panchina per scelta tecnica. Nel trio difensivo ci sono Rossoni, Urbinati e Sperotto. A centrocampo Graziano e Mbaye supportati sugli esterni dalla freschezza di Alagna e Rodio. Nel tridente d’attacco, invece, Pannitteri, Frediani e Marchi, preferito a Cognigni ma costretto anche lui ad alzare bandiera bianca all’intervallo per un guaio muscolare alla coscia destra.
La Viterbese risponde quasi a specchio con un 3-4-1-2 che, però, in fase di non possesso si trasforma in un lineare 5-3-2. A dettare il cambio modulo è la posizione ibrida di Mungo: a supporto del tandem Polidori-Volpicelli quando i suoi attaccano, schiacciato al fianco di Adopo e Megelaitis quando il pallone è tra i piedi della Fermana, con il conseguente abbassamento in difesa di Semenzato e Urso in linea con D’Ambrosio, Ricci e Martinelli.
Primo tempo decisamente soporifero. Nei primi quarantacinque minuti le due formazioni si sono rivelate piatte, senza idee e con pochissimo gioco. La “spompatezza” di Pannitterri – comprensibile dopo aver trascinato la squadra per tutta la stagione – ha tolto creatività e lucidità alla Fermana che ha passato il primo tempo senza riuscire ad impensierire Fumagalli. Il primo tiro di Rossoni è arrivato solo alla mezzora (spizzata aerea su cross di Rodio), poi da segnalare solo un assolo di Marchi con il diagonale destro che si è spento sul fondo. Poca roba. Dalla sponda ospite, invece, Ginestra è stato chiamato ad una sola uscita ma decisamente più complicata (al 45esimo sul sinistro velenoso di Volpicelli). In generale comunque un pessimo primo tempo: zero agonismo, scarso interesse nell’aumentare i ritmi del gioco e molta imprecisione.
Decisamente meglio la ripresa, animata ancora dal duello tra Volpicelli e Ginestra: il numero uno gialloblù si deve allungare per togliere dall’angolino il mancino dell’ex Matelica. La risposta di una Fermana finalmente più vivace passa dai piedi di Rodio che dalla destra converge verso il centro del campo e con una sventagliata trova sul secondo palo Frediani, il quale al volo sporca per la prima volta i guantoni di Fumagalli.
La Fermana ora ha più idee, fa meno errori e soprattutto mette in campo quel pizzico di verve in più necessaria per ottenere la vittoria. E non è un caso che il miglior momento dei canarini coincida con il reset delle impostazioni di Orazio Pannitteri: il baby catanese toglie il risparmio energetico e per l’ennesima volta – forse la più importante – ribalta la stagione della Fermana. Il classe 1999 accende il turbo, disorienta tutta la difesa viterbese e con un mancino al bacio confeziona un cioccolatino che il neo entrato Kyeremateng deve solo scartare e depositare in rete di testa, abbandonandosi all’estasi del Recchioni. Con l’1-0, tra sette giorni i canarini avranno a disposizione due risultati su tre: sarà da evitare solamente la sconfitta che, in virtù del miglior piazzamento in classifica della Viterbese, significherebbe retrocessione.
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