Baldassarri si gode il primo successo con la Fermana ma tiene i piedi per terra: «A Viterbo un’altra battaglia»

SERIE C - Per il tecnico 60enne è arrivata la prima vittoria sulla panchina gialloblù che, sebbene non sia valsa i tre punti, è stata senza dubbio la più importante della stagione. «Abbiamo giocato solo il primo atto, non è ancora finita. Sabato dovremo farci trovare nuovamente pronti»

 

di Leonardo Nevischi

Se avesse avuto in tasca un contachilometri probabilmente al triplice fischio avrebbe registrato una distanza da far invidia ai ventidue in campo. Ha arato il manto erboso dell’area tecnica, ha sbracciato, ha urlato e alla fine ha festeggiato. «Se avessi giocato avrei perso meno chili» ha esordito in conferenza stampa uno zuppo ma soddisfatto Gabriele Baldassarri, che alla sesta uscita alla guida della Fermana è riuscito a regalarsi la prima vittoria. La più importante.

«Abbiamo vissuto una settimana particolare, caratterizzata da qualche problemino che abbiamo dovuto gestire in silenzio (riferimento all’infortunio alla schiena di Scrosta, ndr) e nella più totale consapevolezza che chi avrebbe giocato sarebbe stato in grado di sostituirlo – ha proseguito il tecnico gialloblù -. L’esclusione di Blondett? Lui non aveva alcun problema fisico, è stata una scelta tecnico-tattica. Ho valutato delle situazioni ed ho preferito giocare in questa maniera. Lui è un professionista serio e sa che non si tratta di una bocciatura. La sua panchina è stata solo il frutto di una mia valutazione perché avendo studiato la Viterbese secondo me questa era la difesa più adatta. Se ci fosse stato Scrosta? Probabilmente non avrei giocato con la difesa a tre. Avevamo anche un’altra soluzione da poter adottare, ma aspettavo qualche notizia sulla presunta formazione della Viterbese. Anche in avanti abbiamo dovuto fare delle scelte: Marchi ha avuto un problemino in settimana ed ha stretto i denti. Cognigni era reduce da 9 giorni di influenza ed è rientrato solo questa settimana».

Alla fine i due centravanti hanno fatto una staffetta, ma a decidere il match è stato l’ingresso di Nigel Kyeremateng. «È un giocatore che qualunque squadra vorrebbe perché riesce a cambiarti il ritmo della partita da solo – ha detto Baldassarri -. Tuttavia lo dobbiamo centellinare perché in tanti frangenti della partita si prende delle pause e poi riparte, ma oggi si è fatto trovare pronto pur giocando in una posizione non sua. Vincere è stata una grande soddisfazione, ma dobbiamo tenere i piedi per terra perché questo è stato solo il primo atto: a Viterbo ci aspetta un’altra battaglia. Dovremo essere pronti e lo saremo. Posso assicurarvi che questi ragazzi hanno sempre dato il 100%, poi quando vincono sono considerati bravi mentre quando perdono incapaci, ma io posso assicurarvi che non si sono mai risparmiati. Questo è un gruppo fantastico».

E la città di Fermo questo lo deve aver notato, perché durante tutta la settimana di avvicinamento al match d’andata con la Viterbese non ha mai smesso di far sentire la sua vicinanza alla squadra. «Ho l’età e l’esperienza per non passare da ruffiano nel dire che già quando i tifosi sono venuti a trovarci in ritiro mi sono emozionato molto. Conosco già il potenziale del tifo fermano, ma questa volta ci ha dato davvero una spinta che siamo riusciti a riversare sul campo. Vedere quella muraglia di persone che ci hanno incitato fino alla fine è stato incredibile». Di fatto, sulla tribuna laterale i tifosi gialloblù sono rimasti ad intonare cori anche venti minuti dopo il triplice fischio, quando tutti ormai erano negli spogliatoi. E forse stanno ancora cantando.


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