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Si finge un nipote in difficoltà e manda il presunto “amico” alla porta: rubati oro e gioielli a un’anziana

I CRIMINALI hanno colpito sia a Porto San Giorgio che a Fermo. Indagano i poliziotti della Questura di Fermo. Tutto parte da una richiesta di aiuto al telefono

di Giorgio Fedeli

Occhio ai furti con raggiro. Una piaga, a danno di anziani, difficile da debellare e che, purtroppo, torna alla ribalta nel Fermano. Ieri, infatti, tra Porto San Giorgio e Fermo si sono registrati almeno due casi di ‘colpi’ messi a segno a danno di altrettanti anziani.

A Porto San Giorgio nel pomeriggio, dalle parti di via Collina, un’anziana ha ricevuto una telefonata. Dall’altra parte della cornetta un giovane che si è spacciato per un suo nipote. Richiesta “semplice” e “diretta”: necessità di soldi o comunque di qualcosa di valore, da consegnare possibilmente nelle mani di un ‘amico’. Abilità dialettiche e subdola persuasione. E così, da lì a pochi minuti, alla porta della donna si è presentato quel presunto ‘amico’ del fantomatico ‘parente’. Per farla breve, all’anziana hanno rubato oro e gioielli. Una volta commesso il furto con raggiro i criminali, presumibilmente due, hanno fatto perdere le loro tracce. Stessa dinamica, stesso modus operandi per un altro ‘colpo’, questa volta a Fermo, sempre nel pomeriggio di ieri, zona viale Trento. Nel mirino un altro anziano. Insomma quel bandito o quei banditi sembra proprio vadano a colpo sicuro. E, almeno stando alla direttrice geografica, dalla costa sono saliti verso il capoluogo.

Molto probabilmente studiano movimenti, parentele e conoscenze degli anziani che finiscono nel loro mirino per poi passare all’azione. E purtroppo almeno in un paio di casi, dicevamo, sono anche riusciti ad andare a segno con i loro piani deplorevoli, a danno di anziani soli. Sui furti stanno indagando i poliziotti della questura di Fermo, intervenuti tempestivamente sul posto una volta raccolto l’sos degli anziani.

«Nel pomeriggio di ieri la Polizia di Stato è stata allertata – confermano dalla Questura – da una anziana donna, vittima di truffa. La tecnica utilizzata è stata la seguente: la signora ha ricevuto una telefonata all’utenza telefonica della propria abitazione da parte di una persona che dichiarava di essere suo nipote e di trovarsi in difficoltà economica, motivo per cui ha chiesto alla nonna di dargli dei contanti, somma di denaro di cui aveva estremo bisogno. L’anziana donna, non avendo in casa denaro contante, ha risposto al “finto nipote” che non aveva soldi cosicché il malvivente le ha chiesto di dargli dei gioielli perché aveva estremamente bisogno di soldi ed ha aggiunto anche di avere dei problemi di salute. La donna, fortemente impressionata da quanto raccontato dal “finto nipote”, si è privata della sua fede nuziale e di quella suo defunto marito, oggetti di elevatissimo valore affettivo per lei, che ha riposto in un sacchetto insieme ad alcune collane ed anelli. A quel punto è giunta una nuova chiamata e il “finto nipote” le ha detto che sarebbe passato un suo “fidato amico” a ritirare i gioielli, cosa che in effetti è avvenuta dopo pochi minuti. La donna, dopo poco ha raccontato i fatti ad una sua amica la quale ha subito capito che era stata truffata, fatto accertato contattando sua figlia, madre del suo “vero nipote”. Le pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico e la Squadra Mobile, allertati immediatamente si sono recati dalla donna raccogliendo la sua testimonianza e documentando i fatti. Immediata la perlustrazione della zona e la acquisizione di tutte le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza limitrofi all’abitazione della anziana donna. Tale modalità di truffa si aggiunge ad altre tecniche ingannevoli utilizzate negli ultimi mesi come ad esempio il caso di una truffa compiuta da due giovani donne le quali si sono finte operatrici incaricate dal Comune a sottoporre alla popolazione residente un questionario sulla pandemia Covid-19, donne che, invece, distraendo l’anziana signora l’hanno derubata dei suoi gioielli e del suo denaro».

Spesso le vittime, quando si accorgono di essere state truffate, provano senso di vergogna e di inadeguatezza, che le porta a non denunciare l’episodio e che sovente determina uno stato di profonda prostrazione, motivo per cui i poliziotti della Questura hanno elaborato alcuni consigli.

I CONSIGLI DELLA POLIZIA DI STATO

Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo.
Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il 112 N.U.E.
Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto o una compagnia sicura.
Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
Consigli per i figli, nipoti e parenti stretti. Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 112 N.U.E. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.
Consigli per i vicini di casa. Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri. Segnalate al 112 N.U.E. ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vostro vicino di casa.
Consigli per gli impiegati di banca o di uffici postali. Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.


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