«Mojito, un graziosissimo barboncino bianco di quasi 8 anni, sbranato a morte da due pitbull. E perché i responsabili della morte di Mojito ne rispondano, la famiglia ha sporto oggi denuncia alla Procura della Repubblica di Fermo per il reato di uccisione di animali, art. 544 bis del codice penale». E’ quanto fa sapere l’avvocato Andrea Agostini a cui i padroni del barboncino si sono affidati per la tutela legale.
«Giovedì 12 maggio 2022 alle ore 20,30 padre, madre e figlio di 12 anni con il loro barboncino Mojito stanno entrando in un ristorante di Fermo. La signora – la ricostruzione dei fatti da parte dell’avvocato Agostini – si dirige all’ingresso nel locale, preceduta avanti a sé da Mojito tenuto al guinzaglio a circa un metro, seguita dal figlio e dal padre. Sulla loro destra all’esterno del locale due persone, un uomo e una donna a un tavolo di legno a cenare, seduti ai loro piedi due pitbull. Il cagnolino e la signora sono ormai prossimi all’ingresso nel locale, il tavolo con i due avventori e i loro due cani sono alle loro spalle a una distanza di almeno 7 metri, quando di soppiatto uno dei due pitbull si dirige verso di loro e azzanna al ventre basso Mojito dal lato destro per strapparlo via con sé. La signora e il compagno cercano di contrastare l’aggressione, l’uomo al tavolo interviene, ma nel mentre questi si alza ad aggravare la situazione anche l’altro pitbull va all’attacco di Mojito».
«I genitori indietreggiano – continua l’avvocato – per mettere in sicurezza il figlio dalla furia dei due pitbull mentre l’uomo stacca da terra Mojito sollevandolo verso l’alto per cercare di toglierlo dalla morsa degli assalitori con la donna che dal tavolo sopraggiunge per cercare di metterli al guinzaglio.
In un bagno di sangue l’uomo a braccia alzate riesce a restituire Mojito lacerato nelle viscere alla sua famiglia, che immediatamente si lancia per portarlo dal veterinario sul cui tavolo operatorio il barboncino morirà appena giunto.
Un animale di compagnia è come un familiare con il quale si convive stringendo una relazione affettiva intima e profonda, oggi spezzata da una violenza tanto inaudita quanto ingiustificabile, che pretende giustizia. Chi ha la disponibilità di cani potenzialmente pericolosi deve adottare ogni cautela perché essi non facciano del male ad altri, persone o animali che siano, come pure le strutture ricettive che intendano ospitare tali avventori».
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