«Via prima possibile, anzi subito, l’attuale “numero chiuso” per l’accesso alla Facoltà di Medicina nelle Università italiane, così come per prevedere un aumento adeguato e non insignificante dei posti a disposizione nelle Scuole di Specializzazione. Questo collo di bottiglia iniziale ha dato vita a una mancanza di professionisti stimabile in circa 50mila medici in tutta Italia. Un vero disastro». Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, a seguito dell’approvazione all’unanimità di un’apposita mozione, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale.
«La pandemia da Covid-19 ha evidenziato purtroppo in modo drammatico come le scelte passate siano state poco lungimiranti e tutte improntate a un contenimento dei costi in materia di Istruzione che, oggi, sta presentando un conto salato. Un “numero chiuso” così ristretto per l’accesso alla Facoltà di Medicina nelle Università italiane non lo aveva già in passato, ma soprattutto non ha più ora motivi di sussistenza. Anzi, ad onor del vero, in questo modo non lo aveva neppure quando è stato istituito. È l’iter accademico che funziona come “numero chiuso”: chi arriva fino in fondo e chi no, prevedendo sempre un numero del 30% superiore al fabbisogno» seguita il capogruppo di FdI, il quale fa eco alle parole di Fabrizio Cesetti, espressosi sulla stessa tematica.
«Come Fratelli d’Italia – conclude Ciccioli – siamo impegnati da tempo in questa direzione. Durante la discussione in Aula mi sono soffermato sulla necessità che il Governo Draghi agisca subito e ascolti le istanze che, ormai, provengono da ogni parte. Certo una mozione è un chiaro atto di indirizzo, pur sempre limitato. Mi auguro che anche il mondo Accademico possa far propria con energia questa necessaria modifica in modo tale da cercare di recuperare tutto il tempo perso in termini di carenze di medici in tantissimi ospedali e territori italiani».
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