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Tutti ospitati nei Cas i 32 profughi ucraini. Salvatelli: «Siamo fieri del lavoro fatto»

Entreranno a far parte del sistema di accoglienza dei Cas anche gli ultimi 12 ucraini attualmente ospitati in alcune famiglie del Fermano. Lo rende noto Lauro Salvatelli che insieme all'associazione Marche Magiche aveva organizzato il trasferimento due mesi fa a Porto San Giorgio di 40 profughi in fuga dalla guerra. «Grazie alla Prefettura e a chi ha creduto in noi».

Lauro Salvatelli alla festa “Italy for Ukraine” a Lido di Fermo

di Sandro Renzi

Sono trascorsi oltre due mesi dal quello viaggio che per molti ucraini è stata una vera e propria ancora di salvezza. Arrivati a Porto San Giorgio grazie all’associazione Marche Magiche e a Lauro Salvatelli che, forte dell’aiuto di alcuni imprenditori locali e semplici cittadini, era riuscito ad organizzare il loro trasferimento in Italia partendo da uno dei campi di raccolta profughi al confine polacco. Due mesi trascorsi serenamente, nel tentativo di dimenticare gli orrori della guerra. E’ lo stesso Salvatelli a fare il punto avendo mantenuto con molti di loro un contatto diretto.

«Nel Fermano sono arrivati in 34 -ricorda Salvatelli- altri sei sono scesi dal nostro pullman strada facendo per ricongiungersi con amici o parenti già residenti in Italia. Ho ancora impresso in mente lo sguardo di quel bambino di 3 mesi che insieme alla mamma ha fatto il viaggio fino a Porto San Giorgio. Una esperienza indimenticabile» Dei 34 ucraini che si trovavano nella località di Tomaszow Lubelski, a circa 25 chilometri dal confine con l’Ucraina, dove i profughi restano di norma circa 48 ore, ovvero il tempo strettamene necessario per organizzare il loro trasferimento in altre destinazioni europee, ben 12 sono stati ospitati nelle case di alcune famiglie del territorio. I restanti 22 sono a carico dei Cas (centri di accoglienza straordinaria) gestiti dalla Prefettura di Fermo. «Per prima cosa ci siamo occupati del loro stato di salute -racconta ancora il portavoce dell’associazione Marche Magiche, Lauro Salvatelli- alcuni soffrono di patologie che richiedono assistenza e controlli periodici. Poi, mano a mano, abbiamo lavorato sull’aspetto dell’integrazione partendo dai giovani». Grazie a quel viaggio sono arrivate donne e bambini nella provincia di Fermo. Per quest’ultimi ci si è preoccupati del loro inserimento nelle scuole e nelle realtà sportive.  Per le donne la priorità è stata creare le condizioni per un ingresso nel mondo del lavoro e qualcuna ce l’ha fatta. Nel mezzo anche un festa, occasione di incontro tra i due Paesi. «E’ stato emozionante, un pomeriggio tra giochi, allegria e soprattutto amicizia, un vero e proprio messaggio di pace per tutti» ricorda Salvatelli raccontando l’evento a Lido di Fermo in piazza Bresca dello scorso 25 aprile organizzato dalla sua associazione e dal Comune di Fermo.

«La prima parte del progetto è stata finanziata interamente dai privati. Un ringraziamento va dunque alle aziende ed alle famiglie che stanno ancora ospitando diversi ucraini ed hanno creduto in questa operazione» prosegue Salvatelli «un ringraziamento particolare dobbiamo poi rivolgerlo alla Prefettura di Fermo, al vicario Alessandra De Notaristefani Di Vastogirar con la quale abbiamo collaborato tantissimo, alla Questura di Fermo ed alla Protezione civile di Porto San Giorgio che ci ha accolti al porto». Nel giro di qualche settimana anche le 12 persone attualmente ospitate nelle case di cittadini privati saranno indirizzate nei Cas dove il Governo si occuperà della loro permanenza e di tutte le necessità del caso. L’obiettivo per quasi tutte le donne profughe, tuttavia, è quello di rientrare prima possibile in Ucraina dove hanno lasciato mariti e padri a combattere. E se necessario, l’associazione Marche Magiche si rende disponibile ad organizzare al momento giusto, quando le condizioni lo renderanno possibile in sicurezza, un trasferimento a proprie spese fino in Ucraina per chi volesse tornare a casa. «Noi ci siamo -chiosa Salvatelli- perché riteniamo che di fronte ad una simile emergenza umanitaria non si possa voltare la faccia. Marche Magiche per l’occasione da associazione culturale si è trasformata in una associazione di beneficenza e ne siamo fieri».  


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