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Ciip al voto, i sindaci di Ascoli e Fermo: «Verso una sola lista»

LA DATA per l'assemblea elettiva è il 29 giugno in prima convocazione ed il 30 in seconda. Calcinaro: «Buone prospettive per scegliere nomi che ci trovino tutti d'accordo». Fioravanti: «La scelta dovrà puntare su una governance di alto livello»

Nei riquadri, Marco Fioravanti sindaco di Ascoli e Paolo Calcinaro sindaco di Fermo

 

di Maria Nerina Galiè

C’è una data per l’assemblea che vedrà impegnati i sindaci del Piceno e del Fermano nelle elezioni per il rinnovo del Cda alla Ciip: il 29 giugno in prima convocazione ed il 30 in seconda.

 

Un mese per decidere a chi affidare la guida dell’azienda che gestisce i servizi idrici per i 59 comuni interessati. Ma la partita più grande si gioca in casa Ascoli, Fermo e San Benedetto,  dove gli enti hanno un maggior “peso” nel voto (rispettivamente il 17%, l’11 % ed il 14%) e sarà la loro scelta a determinarne l’esito.

 

Non si sbilanciano sul nome del possibile candidato alla presidenza i sindaci di Ascoli, Marco Fioravanti, e di Fermo, Paolo Calcinaro. Ma sono concordi nell’affermare che l’intento è di presentarsi all’appuntamento di fine mese con una lista unica.

 

I nomi più accreditati, al momento sono quelli di Luciano Agostini e Alberto Paradisi, oltre a Giacinto Alati, presidente uscente dopo 4 mandati.

 

«Ritengosono le parole di Paolo Calcinaroche fare un nome da parte nostra, in questa fase, sia una mancanza di rispetto verso i professionisti che stanno emergendo, tutte figure di grande valore. Posso anticipare che mi sto sentendo, in via informale, diversi colleghi sindaci. Sia del Fermano che del Piceno. Non solo Ascoli e Fermo ma anche Grottammare ed altri. L’intento è di individuare un nome condivisibile. E ci sono ottime prospettive per andare il tale direzione».

 

A fargli eco Marco Fioravanti, che pure sta portando avanti interlocuzioni con i sindaci del territorio: «La Ciip è la più grande ed importante delle nostre aziende, gestita fino ad ora nel migliore dei modi. La scelta deve essere frutto di un attento esame e, soprattutto, deve essere condivisa con tutti. Vorremmo una sola lista, i cui nomi ci trovino concordi.

Più che questioni partitiche o territoriali, abbiamo davanti l’idea di una governance di livello, in grado di gestire una struttura fondamentale e che, per di più, ora deve affrontare investimenti  determinanti per i cittadini».

 


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