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Ciclabile sul lungomare, “svelato” l’arcano. Loira: «Per la norma si tratta di pista». Affondo della Lega contro Di Virgilio

PORTO SAN GIORGIO - Penultimo Consiglio comunale stasera. Due i punti all'ordine del giorno: l'interrogazione di Senzacqua della Lega sui lavori in corso per la ciclabile sul lungomare e l'approvazione della tariffe Tari 2022. «Grazie alla mia interrogazione finalmente sappiamo che non si tratta di una corsia ma di una pista» ha detto il capogruppo del carroccio.

di Sandro Renzi

Due punti all’ordine del giorno. L’approvazione delle tariffe Tari 2022 e l’attesa risposta del sindaco Loira all’interrogazione del capogruppo della Lega, Fabio Senzacqua, sui lavori in corso per la realizzazione della corsia ciclabile. Anche il Consiglio comunale alla fine ha ceduto per affrontare di petto il tema dell’anno, ovvero la ciclabile sul lungomare Gramsci, che tante polemiche sta sollevando tra i cittadini, al punto di trovarsi di fronte due schieramenti opposti: da una parte i favorevoli al progetto e dall’altra i contrari. Senzacqua in una articolata interrogazione al primo cittadino è partito da un quesito: corsia o pista ciclabile?

Snocciolando alcuni riferimenti normativi, in particolare quelli contenuti dalla legge 120 del 2020, Senzacqua è tornato a chiedere se fosse «legittima la realizzazione di due corsie ciclabili affiancate e a doppio senso di marcia poste entrambe su un lato della carreggiata stradale, in questo caso sul lato est del lungomare, in quanto la normativa non prevede questa possibilità, anzi la circolare del Ministero dell’Interno n. 300 prevede che “occorre ulteriormente evidenziare che, diversamente dalle piste ciclabili, la corsia ciclabile è posta all’interno della carreggiata e, in ragione della definizione generale di corsia (art. 3, c. 1, n. 12 CdS) a cui deve comunque farsi riferimento, deve avere larghezza sufficiente a permettere il transito di una fila di velocipedi. Diversamente dalla pista ciclabile, perciò, essa non può mai essere a doppio senso (bidirezionale), ma deve seguire il senso di marcia delle altre corsie presenti sulla carreggiata”, quindi se si realizzano due corsie con doppio senso di marcia non si ha una corsia ciclabile ma una pista ciclabile». Senzacqua ha espresso dubbi pure sulla segnaletica orizzontale sostenendo che nella norma si faccia riferimento solo a striscia bianca continua o discontinua «mai gialla – prosegue Senzacqua –  quindi se si realizza una corsia ciclabile la striscia di segnaletica orizzontale deve essere solo di colore bianco, se si fa una segnaletica orizzontale anche con una striscia gialla si sta realizzando una pista ciclabile e se questa è a doppio senso di marcia non è una pista ciclabile su corsia riservata ammessa solo ad un unico senso di marcia, ma deve essere realizzata in sede propria e quindi con uno spartitraffico».

Il sindaco Nicola Loira ha chiarito, una volta per tutte, che ciò che si sta realizzando si connota come «una pista ciclabile su corsia riservata ricavata dalla careggiata stradale, a doppio senso di marcia, posto su un lato solo della carreggiata stradale» questa la definizione che viene data dalla norma in materia. Non una corsia, come finora è stato detto, quindi, ma una pista come la legge prevede. Il primo cittadino ha riconosciuto la complessità della questione ed il fatto che l’interrogazione del rappresentante della Lega non fosse così astratta. «La scelta è stata ispirata al mantenimento del massimo livello di sicurezza per il traffico ciclabile ed infatti andiamo a migliorare una situazione di caos con le bici che andavano da tutte la parti sul lungomare e adesso hanno una sede a loro riservata, ma in questa maniera garantiamo anche una razionalizzazione dei flussi veicolari di percorrenza». Loira è entrato poi nel merito di alcuni dati squisitamente tecnici. «La carreggiata di percorrenza avrà il limite di 30 km, reso effettivo anche dalla presenza degli attraversamenti pedonali rialzati. La pista sarà delimitata con strisce a raso bianco e giallo, lo spazio potrà essere occupato solo da mezzi di soccorso in caso di eccezionalità, l’ampiezza minima della carreggiata veicolare è di 3 metri, mentre per la ciclabile è di 2,50 ml e in altri tratti si stringerà a 2 metri. Le biciclette avranno una corsia bidirezionale loro riservata che insiste nel lato est del lungomare. Non si assisterà più pertanto, a quella pericolosa promiscuità tra pedoni e ciclisti sul marciapiede, cosi come le biciclette, transitando sul lato est, non si troveranno più a percorrere il lungomare in prossimità delle tante vie che si immettono sullo stesso». Soddisfatto della risposta ma solo in parte il capogruppo della Lega che ha lanciato un affondo contro l’assessore Di Virgilio. «Oggi grazie alla mia interrogazione scopriamo che non è stata realizzata una corsia ma una pista. Eppure in fare progettuale si è partiti pensando di realizzare la corsia. Ma quando l’assessore ai lavori pubblici ha previsto il finanziamento della corsia non sapeva che stava dando vita ad una pista?.  I pareri raccolti riguardavano il progetto per una corsia o una pista?».

La contro replica di Loira è arrivata in mattinata attraverso un comunicato stampa: «Noi facendo politica ci siamo assunti la responsabilità delle scelte, avendo ben presente gli interessi della Città ed in questo caso, la prioritaria attenzione nei confronti della mobilità dolce, elemento irrinunciabile per una cittadina che fa dell’accoglienza e della qualità della vita la propria vocazione principale. L’atteggiamento della minoranza tuttavia non ci meraviglia sia nel merito della questione, perché esponenti della stessa hanno sempre affermato di concepire il lungomare esclusivamente come strada di scorrimento al pari delle altre, sia perché la storia è sempre la stessa: c’è chi concepisce la politica come mera occupazione dei posti, lasciando tutto così com’è, perché è più facile criticare e lamentarsi che assumersi la responsabilità del cambiamento. La spasmodica necessità di trovare sempre e comunque argomenti per criticare è arrivata anche ad ottenebrare la lucidità del nuovo centrodestra che, insistendo sulla opportuna riqualificazione del lungomare come da piano di spiaggia, cosa sulla quale siamo sicuramente d’accordo, è arrivata a votare contro il bilancio di previsione che contiene i 4 milioni di euro del Pnrr che questa Amministrazione ha ottenuto proprio per il rifacimento del primo stralcio del lungomare».

Al secondo punto all’ordine del giorno la Tari. Previsto un aumento contenuto dell’imposta per l’anno in corso. Per le tariffe domestiche nell’ordine, circa, del 2,5-3% e dell’1% per quelle non domestiche. Si pagherà in tre rate: la prima entro luglio, la, seconda rata il 30 settembre, la terza entro il 2 dicembre. Proteste dall’opposizione, tra queste quelle del civico Fabio Bragagnolo e del capogruppo dell’Udc, Carlo Del Vecchio. Il sindaco Loira ha però puntualizzato che a fronte di costi di gestione straordinari aumentati (uno su tutto quello legato al carburante), è stato come indirizzo alla società quello di ridurre al minimo l’impatto sulla tassa dei rifiuti. «Basti pensare -ha ricordato Loira- che solo l’aumento Istat sarebbe stato del 6%».


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