di Matteo Malaspina (foto Simone Corazza)
Il 2 Giugno è una festa inclusiva e la più sentita in tutta Italia. Vuoi perché il 25 aprile porta sempre il solito strascico di polemiche, vuoi anche che il 4 novembre (Giornata dell’Unità Nazionale) è una data ormai troppo spesso dimenticata da tanti, la Festa delle Repubblica è la festa di tutti gli italiani, una festa che include gli ideali di pace, libertà e uguaglianza. Quegli stessi ideali ripresi dal presidente Sergio Mattarella nel suo discorso, letto, questa mattina, dal prefetto Vincenza Filippi nel corso del cerimoniale di fronte al Monumento dei Caduti di tutte le Guerre al piazzale Girfalco di Fermo.
La giornata è iniziata con la messa celebrata dal vescovo Rocco Pennacchio nel Duomo di Fermo. Celebrazione religiosa a cui erano presenti tutte le autorità politiche, militari e religiose della provincia di Fermo, oltre che le associazioni di volontariato che il prefetto Filippi ha definito «una risorsa preziosa». Non banale la scelta delle letture da parte di monsignor Pennacchio, con la parabola dei talenti che ricorda la caducità della vita che è un dono temporaneo. Il ricordo del prefetto fatto sull’altare del Duomo ai militi scomparsi di recente è stato il momento più emozionante, a cui è seguito un minuto di raccoglimento e di preghiera. Filippi ha voluto poi porre l’accento sul tema del lavoro «sperando in una ripresa perché l’Articolo 1 della Costituzione deve essere fondamento per le generazioni future».
Al termine della cerimonia religiosa le autorità si sono spostate in piazza per il tradizionale cerimoniale al Monumento dei Caduti. Un rito sobrio e elegante, presenziata dal prefetto Filippi e dal comandante regionale dell’Esercito, Claudio Brunetto, i quali hanno depositato la corona d’alloro ai piedi del monumento. Un momento formale ma pur sempre toccante, anticipato dall’inno italiano ed europeo e dall’alzabandiera, seguito poi con la commemorazione dei defunti delle guerre nell’altro luogo simbolo del 2 Giugno a Fermo, ovvero la targa in piazza del Popolo.
La mattinata si è conclusa con la consegna in Prefettura di due onorificenze da Commendatore della Repubblica Italiana, titoli conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e consegnati dal prefetto stesso.
Le onorificenze sono state consegnate al al generale dell’Arma dei Carabinieri, Carlo Tartaglione, e al comandante della Compagnia dell’Arma di Fermo, il tenente colonnello Nicola Gismondi, come segno di stima che i due godono da parte di tutta la comunità.
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