Gasparri a Sant’Elpidio a Mare. FI: «Zes fondamentale per questo territorio»

IL SENATORE FI è stato in visita sabato scorso nell'azienda agricola Luci di Mezzo di Casette d'Ete. Forza Italia: «Il senatore ha rimarcato l'importanza della Zona economica speciale anche per il Fermano invitando la Regione ad attivarsi quanto prima per l'individuazione delle zone. Gasparri si è messo al telefono per accelerare l'istituzione della Zes ringraziando la capogruppo Marcozzi per l'impegno profuso al riguardo, e ribattezzandola scherzosamente Zes-sica»

Il senatore Maurizio Gasparri in visita all’azienda Luci di Mezzo di Casette d’Ete. Sabato mattina il parlamentare FI ha fatto visita, accompagnato dalla capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi, e dal capogruppo a Sant’Elpidio a Mare, Roberto Greci, all’azienda agricola vitivinicola di Casette d’Ete. Il senatore è stato accompagnato nella visita da Claudia Bracalente, in rappresentanza della società che gestisce la ‘Luci di Mezzo’.

«Gasparri – spiegano da FI – è complimentato con i titolari mostrando stupore per come l’azienda è condotta e curata (“non sembra nemmeno una cantina”). A margine della visita brindisi di buon auspicio e un in bocca al lupo per gli imprenditori. La visita è stata anche occasione per affrontare con Gasparri il tema Zes. Il senatore ha rimarcato l’importanza della Zona economica speciale anche per il Fermano invitando la Regione ad attivarsi quanto prima per l’individuazione delle zone. Gasparri si è messo al telefono per accelerare l’istituzione della Zes ringraziando la capogruppo Marcozzi per l’impegno profuso al riguardo, e ribattezzandola scherzosamente Zes-sica».

«All’interno della Zona economica speciale – rimarcano da FI – le imprese già operative o di nuovo insediamento possono avere numerosi e fondamentali benefici: un credito di imposta fino al 95% degli investimenti effettuati, la riduzione fino al 50% delle imposte Irpef e Ires, la semplificazione doganale e amministrativa.  Altre Regioni del sud lo hanno fatto, da ultima l’Abruzzo con il porto di Ancona. E le Marche non possono più attendere».


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