di Giorgio Fedeli
Giacinto Alati c’era. E ci sarà. Stiamo parlando della presidenza della Ciip che, a questo punto, numeri, o meglio, firme alla mano, sarà senza soluzione di continuità. Stando ai rumors dell’ultima ora, al gruppone di Comuni che hanno firmato per rinnovare la fiducia al presidente uscente, con un blocco unitario nel Fermano, si sarebbe aggiunta anche Ascoli. Un condizionale d’obbligo dettato dalla mancanza, ad oggi, nero su bianco della firma del primo cittadino Marco Fioravanti che, però, avrebbe espresso il suo ‘ok’ per la rielezione del presidente dopo aver atteso il pronunciamento di San Benedetto del Tronto, ancora non pervenuto. E quindi Alati, attestandosi a circa un 60% delle quote dei Comuni di competenza Ciip, avrebbe di fatto la maggioranza, con un notevole margine di errore, per la rielezione, per il suo quinto mandato. Dunque l’assemblea di fine giugno diventa, a questo punto, una mera formalità.
Blocco unico nel Fermano, dove tutti i 19 Comuni rientranti nella sfera d’azione della Ciip, a partire da Fermo, hanno firmato per Alati (esclusa la città di Porto San Giorgio dove Nicola Loira non ha firmato poiché tra tre giorni non sarà più sindaco della città). Una totalità emersa chiaramente dalla riunione del 30 maggio scorso a Petritoli.
Più spaccata la situazione nell’Ascolano dove se da una parte c’è il fronte pro-Alati, in cui figurerebbe anche Ascoli, dall’altra ci sono diversi Comuni che, con una lettera, hanno chiesto «il cambiamento» che sarebbe ruotato, in parte, attorno al nome del competitor di Alati, Luciano Agostini. E poi ci sono San Benedetto del Tronto e Grottammare che ancora non si sono ufficialmente espresse. Ma al netto degli indecisi, Alati, dicevamo, avrebbe una maggioranza granitica. Un capolavoro di diplomazia e proselitismo che lo porterà, praticamente con matematica certezza, a sedere ancora sulla poltrona di presidente.
«Sono davvero soddisfatto della trasversalità emersa, una trasversalità interprovinciale, dal Fermano all’Ascolano, a partire dai capoluoghi di provincia – le dichiarazioni del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, contattato telefonicamente – con i Comuni che si sono focalizzati sul rispetto dell’azienda a fronte di scenari più politici. So bene che la Ciip esiste anche senza Alati ma certo è che una candidatura tecnica di spessore non si può creare a meno di dieci giorni dalla scadenza della presentazione delle liste. Un candidato tecnico forte sarebbe da costruire e condividere con maggiore margine di tempo. Mi fa piacere riscontrare questa comunione di intenti. E a questo punto mi auguro che si arrivi a una lista unica che sarebbe, appunto, lo specchio di una comunione di intenti tra i territori»
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