di Andrea Braconi
La firma è della ‘Comunità di Rubbiano’. I destinatari sono i consiglieri comunali Viola, Alessandrini, Conti, De Santis, Gradozzi, Marcolini, Mori, Sacchi, Settimi e Petrocchi. Un appello, quello inviato dai residenti della frazione di Montefortino, che nasce con un obiettivo inequivocabile: fare chiarezza definitivamente sul progetto di fattibilità tecnica ed economica di riqualificazione urbana del borgo, tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per la serata di lunedì 13 giugno. Quello messo nero su bianco è soprattutto un appello «alla vostra volontà di lavorare per il bene della comunità, al vostro senso di responsabilità, all’autorità e dignità del vostro mandato, alla vostra attenzione e sensibilità alle tematiche inerenti la ricostruzione come priorità ineludibile».
«Noi proprietari delle case e delle aziende agricole di Rubbiano, frazione da sei anni in zona rossa (malgrado non abbia subito la distruzione di altre in cui la zona rossa ha comunque già lasciato il posto a cantieri di ricostruzione), siamo dunque qui a chiedervi se avete ad oggi potuto prendere visione di questo progetto di fattibilità tecnica ed economica, e se vi è effettivamente noto tutto ciò che in questo progetto è contemplato in nome di una ‘riqualificazione urbana’ e della richiesta ad essa legata di cospicui fondi pubblici».
La ‘Comunità di Rubbiano’ chiede con forza che la documentazione inerente al suddetto progetto sia consultabile o reperibile, anche da parte della popolazione coinvolta. «Al momento noi non abbiamo alcuno strumento o informazione utile a comprendere in cosa consista questa ipotesi di ‘riqualificazione urbana’, e se essa in qualche modo esuli dall’esproprio di parte della frazione Rubbiano ai fini della costruzione di un parcheggio da 500 posti (il nuovo indecifrabile obiettivo momentaneamente sostituitosi al ‘glamping’, oggetto dell’ormai famosa delibera 41 del 23 dicembre 2021, al momento sospesa ma mai annullata)».
Perché a tutt’oggi – cioè a meno di sei mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione di domanda all’Usr, pena decadenza del diritto al contributo di ricostruzione – a questi cittadini è stato proibito di avvicinarsi alle proprie case anche accompagnati da tecnici e Vigili del Fuoco come dimostra, sottolineano nella missiva, il diniego di accesso alla zona rossa del Comune di Montefortino del 22 aprile 2022.
«A tutt’oggi non c’è notizia di perimetrazione come prodromo di ordine costituzione di consorzi o aggregati, o di un Psr più volte annunciato, benché in una frazione dove ancora i sottoservizi esistono e le case non sono crollate potrebbe essere assai meno necessario che altrove. Da mesi noi proprietari di Rubbiano stiamo portando avanti tutte le possibili azioni civili e legali per ribadire il nostro diritto alla ricostruzione, autonomamente e dignitosamente, senza coinvolgervi. Siamo però ormai obbligati, dopo annosa attesa di risposte, a sollecitarvi ad una presa di coscienza e ad un’interlocuzione diretta con noi, lasciati dal 2016 in un limbo di silenzio. Ci auguriamo che non facciate mancare la vostra presenza al prossimo Consiglio comunale e che nel corso del Consiglio stesso possiate esprimere – alla luce delle vostre conoscenze dirette del progetto, se avete avuto modo di acquisirle – un obiettivo parere sul punto 9 all’Ordine del Giorno. Ci auguriamo che, ottemperando al vostro mandato, facciate quanto è nelle vostre prerogative per mettere in condizione anche noi abitanti di Rubbiano di rispettare le scadenze previste dall’Ordinanza 123/31 dicembre 2021 del Commissario Straordinario: considerando che corre per noi (come per tutti i proprietari di immobili in area non perimetrata, quale è appunto la frazione Rubbiano), l’obbligo di presentare domanda di contributo entro il 31 dicembre 2022, pena il decadimento del diritto al contributo stesso, e che a tale domanda va associato un progetto da commissionare e stilare”.
Ricostruire case e tessuto sociale: è questa per la ‘Comunità di Rubbiano’ la sola riqualificazione urbana necessaria. «A voi consiglieri – concludono – chiediamo se concordate su questo o se intendete lasciarci completamente soli in un tentativo di affermare i nostri diritti che riguarda anche l’intero Comune e la sua integrità storica e ambientale, oltre che l’esistenza di un’intera frazione oggi sembra destinata a un ‘fine zona rossa mai’».
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