In una società sempre più concentrata in un eterno presente, ritrovarsi in piazza per un rito di memoria collettiva può essere un’occasione per ritrovare se stessi, ed è quello che accadrà a Magliano di Tenna domenica 26 giugno alle 21.30 in Piazza Gramsci. Tutto nasce dal casuale ritrovamento, da parte dell’archivista Marco di Marco, di cinque bobine nell’archivio comunale di Magliano.
«Ad un’attenta analisi si è scoperto che – spiegano gli organizzatori della serata – le pellicole contengono preziose e rare immagini di vita quotidiana del borgo realizzate dall’ingegnere torinese Aurelio Cosimi, originario di Magliano, in un periodo che va dal 1939 al 1965. Si tratta di immagini amatoriali filmate in formato 9.5mm Pathé Baby e 16mm: un vero e proprio patrimonio perché ripercorrono la storia del territorio mostrando persone, luoghi e usanze attraverso lo sguardo spontaneo di Cosimi. Delle cinque pellicole ritrovate, due sono con sonoro magnetico e rappresentano una vera eccezionalità, non solo perché i filmati amatoriali con il suono sono rari ma perché è la voce narrante dell’autore a guidare lo spettatore attraverso i suoi ricordi, a spiegare ciò che si vede nelle immagini e la prospettiva attraverso la quale guardarle. Ma anche perché vi si ritrovano testimonianze straordinarie come il canto dei muratori e l’inno della città. Per i filmati senza il sonoro il compositore Giovanni Cristino, in arte Baco, ha appositamente scritto musiche originali che suonerà dal vivo durante la proiezione».
La serata di domenica non intende però offrire solo il recupero di un passato ma vuole soprattutto ragionare sulla rilevanza del materiale audiovisivo per la ricerca storica. Prima della proiezione infatti interverranno, oltre al sindaco di Magliano di Tenna, Pietro Cesetti e al figlio di Aurelio Cosimi, anche l’archivista Marco di Marco e lo storico e archivista Giuseppe Merlini.
Le cinque pellicole sono state digitalizzate negli scorsi mesi da Ri-Lab, una ditta specializzata di Venezia che si occupa di restauro e salvaguardia di materiale audiovisivo, con il contributo della Fondazione Carifermo e fanno parte del più ampio progetto ‘Le foto ritrovate’ che si propone di recuperare e riproporre al pubblico vecchie fotografie o, come in questo caso, filmati di cui si era persa la memoria per raccontarne le storie e riflettere sulla loro importanza.
Maggiori informazioni: facebook.com/lefotoritrovate instagram.com/le_foto_ritrovate
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