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Passaggio di consegne a Sant’Elpidio a Mare. Il sindaco Pignotti: «Voglio aggregare. Assessori competenti e rappresentativi di tutta la città» (Ascolta la notizia)

SANT'ELPIDIO - Il neoeletto primo cittadino: «A Sant'Elpidio c'è molto campanilismo. È un territorio grande e questa cosa ci sta, non è un aspetto negativo ma va equilibrato». L'ex sindaco verso la Presidenza del Consiglio: «Sono pronto a sedermi con tutti, non porto rancore. Sia con quelli della precedente maggioranza che al ballottaggio hanno invitato a votare Calcinari, sia con i franchi tiratori interni»

di Matteo Malaspina

Inizia oggi l’era di Alessio Pignotti sindaco di Sant’Elpidio a Mare all’esito dello scrutinio del ballottaggio, ieri notte. L’ufficialità è avvenuta al termine del lavoro svolto dall’Ufficio Centrale Elettorale che ha proclamato il nuovo primo cittadino elpidiense. Un’investitura che ha fatto seguito alla consegna delle chiavi del palazzo comunale questa mattina da parte del predecessore Alessio Terrenzi e alla presa di posizione di Pignotti nel suo nuovo ufficio da sindaco. «La poltrona è comoda ma bisogna fare qualche modifica, sempre rispettando l’istituzionalità dell’ufficio. Non aspettatevi una sfera stroboscopica, insomma» scherza Pignotti, decisamente più rilassato rispetto alla serata di ieri.
Un passaggio di testimone, quello tra i due Alessio, all’insegna della continuità, non solo nel nome ma anche nella visione civica della politica, con un progetto che può trasformarsi in un laboratorio regionale.

Ascolta la notizia:

Ma ora è il tempo di ricucire tutti quegli strappi che la campagna elettorale ha creato tra i protagonisti politici della città. E per Pignotti, persona che si definisce «aggregatore con un’innata capacità di ascolto», il primo passo da compiere sarà quello di mantenere l’equilibrio tra i componenti della sua maggioranza, oltre che dialogare con gli oppositori politici: «Siamo riusciti ad amalgamare tante anime all’interno della nostra coalizione e sta a me mantenere l’equilibrio tra le parti. Inoltre, ho l’obiettivo di ricucire i rapporti tra i vari politici storici della città. La mia linea è stata sempre quella del rispetto e non mi piacciono le divisioni».

Equilibrio che va trovato anche nella scelta degli assessori che «devono essere persone competenti, ovviamente cercando di trovare persone rappresentative di tutte le parti del territorio, dalle frazioni al centro storico – dice Pignotti – A Sant’Elpidio c’è molto campanilismo. È un territorio grande e questa cosa ci sta, non è un aspetto negativo ma va equilibrato». Non viene escluso un assessore tecnico, magari proveniente dalla minoranza? «Nessuna lista mi ha chiesto l’assessorato e sono libero di scegliere come voglio. Bisogna cercare di aggregare, vista anche la pioggia di soldi in arrivo sulla città e che necessita di progetti condivisi. Creerò una squadra che mi permetta di lavorare in armonia, a prescindere dai nomi fatti e farò in questi primi dieci giorni una campagna di ascolto sentendo tutte le forze politiche».

Sicuro che tra gli assessore non ci sarà l’ex sindaco Terrenzi, indiscusso protagonista di questa tornata elettorale e figura ”odi et amo” della politica elpidiense. Per lui si prospetta un posto sullo scranno del presidente del consiglio comunale. «Il mio è stato un mandato importante e c’è grande soddisfazione per questo risultato. Ora si riparte da zero con Pignotti sindaco che ha la sua competenza e non sarà offuscato da me. Abbiamo eletto una squadra giovane dove il più anziano e il più esperto sono io, forte dei miei 18 anni seduto in consiglio nel ruolo di consigliere prima, poi assessore e gli ultimi due anni sindaco – commenta l’ex sindaco che poi si rivolge a chi, durante la campagna elettorale, ha condotto una battaglia personale contro di lui – Sono pronto a sedermi con tutti, non porto rancore. Sia con quelli della precedente maggioranza che al ballottaggio hanno invitato a votare Calcinari, sia con i franchi tiratori interni e, vi assicuro ce ne sono stati. La mia foto con la linguaccia di ieri sera era un gesto liberatorio, non offensivo, contro queste persone».

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