Via ai saldi estivi anche nelle Marche. Si spenderanno in media circa 85 euro a persona. Quest’anno le previsioni oscillano tra l’ottimismo, legato al ritorno della piena libertà di circolazione del turismo nazionale ed internazionale, e le preoccupazioni sulla situazione economica generale determinata dalla crisi dei prezzi energetici e dal peso dell’inflazione. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 195 euro, pari a 85 euro pro capite, per un valore complessivo di 128 milioni di euro.
«Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale soprattutto sulle coste e nelle città d’arte – continua Massimiliano Polacco, direttore generale di Confcommercio Marche- i saldi estivi potranno rappresentare una vera opportunità, considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni». Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti. L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. C’è anche un manuale dei saldi da seguire per un corretto acquisto degli articoli in saldo. Riguardo ai cambi, ad esempio, la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Nessun obbligo per la prova dei capi. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Capitolo pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. «I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo» fanno sapere Confcommercio e Federazione Moda Italia. Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Infine le modifiche o gli adattamenti sartoriali sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Sandro Renzi
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