Saldi al via, tra ottimismo e timori per la crisi. Ogni famiglia spenderà in media 195 euro

SALDI - Via ai saldi anche nelle Marche. Si spenderanno in media circa 85 euro. Ogni famiglia spenderà invece circa 195 euro. Stime in leggero aumento rispetto al 2021 grazie anche ai flussi turistici nazionali ed internazionali. Il decalogo per acquistare in sicurezza.

Via ai saldi estivi anche nelle Marche. Si spenderanno in media circa 85 euro a persona. Quest’anno le previsioni oscillano tra l’ottimismo, legato al ritorno della piena libertà di circolazione del turismo nazionale ed internazionale, e le preoccupazioni sulla situazione economica generale determinata dalla crisi dei prezzi energetici e dal peso dell’inflazione. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 195 euro, pari a 85 euro pro capite, per un valore complessivo di 128 milioni di euro.

«Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale soprattutto sulle coste e nelle città d’arte – continua Massimiliano Polacco, direttore generale di Confcommercio Marche- i saldi estivi potranno rappresentare una vera opportunità, considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni». Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti. L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. C’è anche un manuale dei saldi da seguire per un corretto acquisto degli articoli in saldo. Riguardo ai cambi, ad esempio, la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Nessun obbligo per la prova dei capi. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Capitolo pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. «I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo» fanno sapere Confcommercio e Federazione Moda Italia. Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Infine le modifiche o gli adattamenti sartoriali sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

Sandro Renzi

 


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