Inclusione e accoglienza, il progetto Fami fa breccia su Lido Tre Archi: «La situazione è migliorata» (Video)

FERMO - Questa mattina al Palazzo della Prefettura si è parlato della chiusura cel Progetto Fami Arco e Fami Pist. Sua Eccellenza Vincenza Filippi «Non poteva essere sufficiente solo la repressione ma era fondamentale intervenire sull’integrazione. In questo senso è stato di assoluto aiuto alla riuscita dei progetti l’istituzione di uno sportello che ha permesso una decisiva intercettazione di filtro delle necessità degli abitanti»
La presentazione dei Progetti Fondo Asilo Migrazione Integrazione

 

di Antonietta Vitali

«L’attività che siamo riusciti a svolgere con i progetti Fami (Fondo Asilo Migrazione Integrazione) ARCO e PIST nel territorio di Lido Tre Archi è stata decisiva per quanto riguarda l’inclusione. Sono stati attuati dei progetti di potenziamento della rete per individuare i bisogni degli abitanti e delle famiglie che hanno portato a un miglioramento della situazione in un quartiere non facile». Sono le parole di Sua Eccellenza il Prefetto di Fermo Vincenza Filippi alla Conferenza Stampa sulla relazione finale dell’azione di rafforzamento comunitario tenutasi oggi a Fermo al Palazzo della Prefettura. I due progetti, iniziati a novembre 2020, grazie anche al cofinanziamento dell’Unione Europea, hanno visto la messa in campo di misure volte a realizzare interventi integrati e inclusivi di welfare community nel territorio di Lido Tre Archi. Hanno visto la conclusione questo luglio 2022 con dei dati che fanno sperare bene in proseguo del percorso già intrapreso. Due progetti diversi con altrettanto distinte finalità di cui raccontare gli esiti finali.

ARCO: Il progetto si è articolato su tre obiettivi base, il potenziamento della rete territoriale, il rafforzamento delle competenze degli operatori e delle operatrici, l’attivazione di un servizio di prossimità per la promozione della legalità e della coesione sociale.

PIST: Il progetto si è focalizzato sugli ambiti “abitare” “lavoro” “salute”, dall’ottenimento di una residenza fittizia, alla formazione necessaria per i processi di inserimento lavorativo, ai bisogni di mobilità una volta inseriti nei percorsi lavorativi, dalla salute mentale e fisica alla mediazione linguistica culturale all’interno dei Servizi del Sistema Sanitario Regionale.

I numeri di ARCO e PIST per il raggiungimento dei tre obiettivi preposti: 6 consigli territoriali per l’immigrazione, 6 incontri tra referenti e privati sui temi lavoro, abitazione, salute, 20 tavoli di lavoro insieme al mondo dell’associazionismo del fermano per la promozione di attività, 1 ricerca effettuata in collaborazione con l’Università di Urbino sullo stato della qualità di vita a Lido Tre Archi, 4 incontri formativi con operatori della Pubblica Amministrazione su tematiche come la violenza domestica e il disagio giovanile, 1 percorso formativo ad hoc per gli operatori che prestano la loro opera nel quartiere di Lido Tre Archi, 2 seminari per amministratori locali sui temi dell’inclusione e dell’accoglienza, 4 workshop formativi di sensibilizzazione sui temi di salute, igiene, lavoro, 1 festival multiculturale durante il quale la cucina intesa come cultura di ciascun popolo l’ha fatta da padrona.

Si è trattato di un lavoro che ha visto come capofila, sicuramente, la Prefettura di Fermo ma il cui esito positivo è il frutto di una vera e propria cooperazione di molte altre realtà presenti nel territorio del fermano che si sono mosse per la buona riuscita di tutti questi processi di integrazione, dalle Forze dell’Ordine, a molte associazioni e Onlus, dal Comune di Fermo all’Asur Marche Area Vasta N. 4.

Presenti nella Sala dei Sindaci della Prefettura gli esponenti di tutte le forze scese in campo, il Questore di Fermo Dott.sa Rosa Romano, il Comandante del Comando Provinciale di Fermo dei Carabinieri Gino Domenico Troiani, il Comandante del Comando Provinciale di Fermo della Guardia di Finanza Antonio Regina, il Direttore dell’Area Vasta 4 Roberto Grinta, il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, per l’Università di Urbino il ricercatore che ha effettuato gli studi sul territorio di Lido Tre Archi Gazzoli Nico, le varie onlus e associazioni quali Ambiti Territoriali Sociali XIX e XX, Nuova Ricerca Agenzia Res, Bet Onlus, On the Road realizzatrice anche di un contributo video esplicativo.

La situazione di Lido Tre Archi, per il Prefetto Vincenza Filippi, si è rivelata spinosa fin dal suo insediamento, eredità di cui era consapevole di aver ceduto alla collega il precedente Prefetto di Fermo Sua Eccellenza Mara Di Lullo, oggi Direttore Centrale per le Politiche Migratorie presso l’Autorità Fondo Asilo Migrazione Lavoro e che, intervenendo in video collegamento alla conferenza, si è vista molto soddisfatta per l’ottenimento dei risultati raggiunti complimentandosi con tutte le figure che hanno cooperato. Fondamentale l’aiuto del Dott. Moreno Benini Ricercatore Senior presso l’Istituto Psicoanalitico di Ricerca Sociale per il grande supporto di back office svolto. I progetti, fortemente voluti dal Prefetto insieme al Vicario Dott.sa Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, si sono resi indispensabili dopo aver compreso che, nei momenti in cui si sono viste le vicissitudini più ardue nel quartiere Lido Tre Archi, non poteva essere sufficiente solo la repressione ma era fondamentale intervenire sull’integrazione. In questo senso è stato di assoluto aiuto alla riuscita dei progetti l’istituzione di uno sportello che ha permesso una decisiva intercettazione di filtro delle necessità degli abitanti. Inutile nascondere i punti deboli della questione Lido Tre Archi quali la difficoltà ad integrarsi, a trovare lavoro, il disagio giovanile, le limitazioni culturali, la violenza, la carenza di trasporto pubblico ma, conclude il Prefetto Filippi, «la situazione è migliorata e ci auguriamo, per il futuro, che questo percorso possa continuare a permanere anche attraverso delle auto progettualità del Comune di Fermo che si stanno attuando in loco».


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