Il Comune di Monte Rinaldo ha acquistato un terreno e un fabbricato nei pressi del sito archeologico: diventeranno il centro del sistema di accoglienza e di valorizzazione del sito archeologico “La Cuma”.
E’ stato stipulato il 27 luglio scorso l’atto di acquisto di un fabbricato e di un terreno nei pressi del sito archeologico “La Cuma”. Il fabbricato, che si trova sostanzialmente all’interno del sito archeologico, è destinato a diventare il centro del sistema turistico della Valle Dell’Aso.
«Un investimento fortemente voluto dall’amministrazione che – il commento del sindaco Gianmario Borroni – rappresenta un ulteriore passo avanti sia per ciò che concerne la valorizzazione del sito, sia per la ricettività dell’area in generale. La posizione del fabbricato, circondato da alberi secolari, è sostanzialmente all’interno dell’Area Archeologica “La Cuma”. Per lo stesso fabbricato e per l’intera zona abbiamo già richiesto fondi per il recupero e siamo fiduciosi che la richiesta possa andare a buon fine».
Nella zona immediatamente adiacente, inoltre sono in corso lavori di riqualificazione, con fondi Gal, per la creazione di un parco di accoglienza che potrebbe rappresentare un grande punto di sosta per i visitatori che in maniera crescente convergono sul sito.
«Abbiamo voluto immaginare un futuro di grande respiro per il nostro borgo, che – aggiunge il sindaco – ha la fortuna di annoverare nel suo territorio un grande patrimonio culturale. Quello di oggi rappresenta uno dei passi più importanti del processo di rigenerazione. Siamo certi che, continuando nella stessa direzione seguita fino ad ora, ovvero con la massima collaborazione con Soprintendenza e Università, e perché no, anche con l’ausilio di investimenti privati, possano essere raggiunti obiettivi nemmeno lontanamente immaginabili fino a qualche anno fa. Ricordo che qualche mese fa il Comune è stato riconosciuto come Borgo Autentico D’Italia e si appresta a candidarsi come Borgo Storico delle Marche. Colgo l’occasione per ringraziare i Dipendenti Comunali e la Famiglia Ricci per aver contribuito, ognuno per quanto di competenza, affinché ciò si realizzasse».
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