«Reperti archeologici al Girfalco, scoperto un abitato dell’età del bronzo», l’annuncio di Calcinaro
FERMO - Il primo cittadino: «Le indagini hanno consentito di accertare la presenza di un abitato stabile dell’età del bronzo (e forse del Neolitico) sul colle del Girfalco che finora era stata solo ipotizzata in base al rinvenimento, avvenuto in passato, di frammenti ceramici in giacitura secondaria»
«Nuove scoperte archeologiche a Fermo». E’ l’annuncio del sindaco Paolo Calcinaro.
Dal 18 al 31 luglio si è svolta, infatti, una campagna di scavo archeologico sul fianco orientale del colle Girfalco a Fermo, nei pressi dell’abside della Cattedrale di S. Maria Assunta. Lo scavo, finanziato dal Comune di Fermo , è stato condotto in regime di concessione ministeriale dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’ Università di Napoli Federico II – Monte S. Angelo (direzione: Marco Pacciarelli), in stretta collaborazione con la Soprintendenza per le provincie di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata (funzionario responsabile: Federica Grilli).
«Le ricerche – la rivelazione del sindaco – hanno permesso di mettere in luce e indagare una sezione stratigrafica in posto nella quale sono stati riconosciuti diversi strati, in prevalenza riferibili a un abitato della fase 3 della media età del bronzo (XIV secolo a.C.), e in parte forse al neolitico (VI-inizi IV millennio a.C.). Gli strati hanno restituito molti frammenti ceramici, alcuni dei quali recanti la decorazione incisa o intagliata tipica della c.d. cultura appenninica, oltre a manufatti in selce e ossidiana, a resti di ossa animali, a carboncini, a semi, il cui studio permetterà, insieme all’analisi dei campioni pollinici e dei residui del contenuto organico dei vasi, di ottenere un’articolata ricostruzione dell’ambiente e delle attività economiche. Le indagini hanno consentito di accertare la presenza di un abitato stabile dell’età del bronzo (e forse del Neolitico) sul colle del Girfalco – sito strategico di eccezionale rilevanza dal quale è possibile controllare un territorio molto vasto – che finora era stata solo ipotizzata in base al rinvenimento, avvenuto in passato, di frammenti ceramici in giacitura secondaria».