Elisa incanta Fermo: «Che figata tornare!» (Le Foto)

La cantautrice triestina strega Piazza del Popolo per più di due ore con una scaletta di 24 brani ed un’energia travolgente all’insegna del pensiero green. Il concerto raccontato canzone dopo canzone: «Noi tutti siamo uno, ed uniti possiamo salvare il pianeta»

di Silvia Remoli (foto Simone Corazza)

Ce l’ha fatta finalmente il tour ‘Back to the future’ ad arrivare,: ma l’attesa, prolungata a causa del rinvio per Covid (la data inizialmente prevista infatti era il 16 luglio, vedi articolo), è decisamente valsa la pena.

Possono confermarlo le migliaia di fan che hanno gremito questa sera Piazza del Popolo per acclamare Elisa, che non ha affatto deluso le loro aspettative, coinvolgendo dal primo istante tutti i presenti e regalando emozioni indelebili con la complicità di una cornice suggestiva come il centro storico fermano.

Ma andiamo con ordine, cercando di raccontare quanto più verosimilmente possibile i momenti vissuti durante la performance della poliedrica artista triestina, precisando che non è poi cosi agevole descrivere perfettamente con le parole tutto ciò che la musica può trasmettere dal vivo.

C’è un gruppo spalla a scaldare il pubblico prima del grande inizio: sono i La Rua, band ascolana prodotta dalla stessa Elisa, che ha avuto modo di conoscere ed apprezzare i suoi quattro componenti durante il talent di Maria De Filippi ‘Amici’ nel 2016. Il frontman Daniele conclude la loro esibizione dedicando ironicamente il brano ‘Rimandato a settembre’ all’IPSIA (istituto professionale di Fermo), in cui ha trascorso i suoi più bei e movimentati anni di gioventù per lasciare poi tutto lo spazio e l’attenzione alla <<divina>>, come l’ha definita prima di congedarsi con i suoi compagni di avventura.

Ed ecco che, dopo un saluto al Sindaco Paolo Calcinaro e all’assessore alla cultura Micol Lanzidei uscendo dal Palazzo dei Priori (adibito a camerino per l’occasione), sale puntuale sul palco Elisa Toffoli, in un tailleur bianco, stile ‘Febbre del sabato sera’, presagio di movimento, ballo e coinvolgimento del pubblico: «Ciao Fermo! Che figata tornare!» grida carica di entusiasmo.

Dolcezza ma al tempo stesso potenza, queste le caratteristiche della voce di Elisa che balzano subito all’orecchio, mentre gli occhi godono di un altro spettacolo: dietro di lei le quattro coriste, usignoli colorati che si muovono sinuosamente a tempo, ed un gruppo di musicisti (tra cui il consorte Andrea Rigonat alla chitarra, anzi precisamente alla sua sinistra, cioè il lato del cuore, tutto per il papà dei loro piccoli Emma Cecile e Sebastiano) che eseguono i brani con armonia ed equilibrio (senza mai prevalere l’uno sull’altro) e con una tale naturalezza da far sembrare tutto facile (anche laddove facile non è!). Insomma lei ci mette il suo nome e la sua stoffa, ma il resto della squadra contribuisce indubbiamente ad esaltarne il talento.

SCALETTA:

Si inizia in lingua inglese, che lei spadroneggia con nonchalance, d’altronde anche la sua carriera è cominciata così. ‘Let me’ e a seguire ‘Show’s rolling’; su ‘Come sei veramente’ incita il pubblico a battere le mani a tempo, cosa che questo non smetterà di fare con ‘Seta’, brano dell’estate in cui si avverte agevolmente l’impronta elettronica dell’ascolano Dario Faini , in arte Dardust; seguono ‘Palla al centro’, ‘Rainbow’, ‘L’anima vola’, ‘A tempo perso’; Elisa avverte poi che sta per eseguire un brano che ormai ha la patente, chi la conosce quindi avrà all’incirca la sua età e pertanto, con ironia, invita tutti i suoi coetanei ad invecchiare con dignità: si tratta di ‘Heaven’, che a dispetto dell’anagrafe, resta una piacevole evergreen. E , a proposito di green, l’artista coglie l’occasione per introdurre il suo progetto verde, legato a filo doppio con il tour, in cui promuove l’amore per il pianeta, facendo rafforzare l’invito ad una globale sostenibilità con un video messaggio del Dalai Lama. E, se le cover non sono sempre amate da tutti, ecco poi che la Toffoli potrebbe farvi ricredere, con una sua interpretazione di ‘Hallelujah’ con un’ emozione ed una passionalità da meritare gli applausi di Backley e Cohen messi insieme. Si prosegue con ‘Anche fragile’,  ‘Eppure sentire’, ‘Qualcosa che non c’è’,Gli ostacoli del cuore’,  ‘O forse sei tu’ (seconda a Sanremo 2022),  ‘Se piovesse il tuo nome’, ‘I feel it in the earth’, ‘Luce’(Vincitrice Sanremo 2001), ‘ Stay’, ‘No hero’; ‘Fucking believers’ ha un attacco fortemente rock ed un proseguo pop da spingere tutti a dimenarsi, verso il gran finale, che arriva con ‘Together’, in una versione deluxe con tanto di loopstation . Ma il pubblico la vuole ancora sul palco e, dopo due minuti di buio, ecco che ritorna per intonare ‘Cure me’ ed una commovente ‘A modo tuo’, canzone regalatale da Ligabue, che ben descrive la forza di un genitore nel lasciar esprimemere liberamente (e perché no, anche sbagliare) un figlio, chiusura meritevole di occhi lucidi e applausi scroscianti.

Che aggiungere, se non che Elisa Toffoli si è riconfermata una grande performer (cantante è riduttivo), con una forte e contagiosa (per fortuna!) coscienza green, che la Piazza del Popolo di Fermo si è dimostrata una cassa di risonanza di livello, con un’acustica in grado di esaltare la sua voce cristallina, che ad ogni pezzo sembrava uscita dalla sala d’incisione, che gli acuti alla Mariah Carey (o meglio, da soprano-pop),  i passaggi delicati alla Dolores dei Cramberries e la grinta di Alanis Morissette fossero concentrati in un’unica e strepitosa donna, ma tutta, orgogliosamente, italiana (anche se già riconosciuta a livello internazionale, sia per i tanti brani in lingua inglese che per  la realizzazione di colonne sonore hollywoodiane, tra cui la eterea versione di ‘Ancora qui’ di Morricone per ‘Django’ di Tarantino).

Il progetto green di Elisa

 

i La Rua ad aprire il concerto di Elisa


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