di Francesco Silla
Cordoglio e commozione per l’ultimo saluto ad Alessio Mainquà, il 39enne scomparso lunedì scorso a causa di una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo.
Questa mattina, alle 9,30, nella chiesa dei Cappuccini, a Fermo, i funerali del 39enne, grande tifoso della Fermana, che si è spento per colpa di un male incurabile contro cui ha lottato fino all’ultimo, come un leone qual’era, e come oggi amano ricordarlo i parenti e gli amici, «un leone con un grande cuore».
A piangere la scomparsa di Mainquà i familiari, con la moglie Marianna, i genitori Anna Maria e Adriano, la sorella Anita, le nipoti, i suoceri, i cognati e i parenti tutti. E attorno ai familiari si è stretta una città intera, soprattutto quella che vive di Fermana. Alessio, infatti, era un grande tifoso gialloblù e oggi gli ultras della squadra cittadina non hanno fatto mancare il loro affetto ai familiari per la tragica scomparsa. «Era un persona speciale, nei nostri cuori rimarrà per sempre», il commento di un coetaneo sulle scalinate dei Padri Cappuccini, questa mattina, all’arrivo del feretro.
Ascolta la notizia:
Lunedì scorso, a poche ore dalla tragedia, sono arrivati i messaggi di cordoglio del sindaco, dei tifosi stessi, e della società. «Ciao Jimmy, non trovo altre parole» le poche ma toccanti parole scritte su Facebook dal sindaco Paolo Calcinaro. «Adesso sei con tutti noi perché – il messaggio della Curva Duomo – tu sempre ci sarai finché ci saremo noi, il tuo popolo, a ricordarti in ogni stadio in cui giocherà la tua amata Fermana. Hai tanto lottato, tanto sofferto. Ma ora sei in pace. Ciao Alessio nostro, anima bella». «Tutta la società e i tesserati della Fermana si uniscono al dolore che ha colpito la famiglia Mainquà per la scomparsa di Alessio, grande tifoso e appassionato dei colori gialloblù» il messaggio della Fermana. E a ricordare la sua fede calcistica non poteva mancare, sul feretro, la maglia gialloblù.
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