di Leonardo Nevischi
Come ogni inizio settembre, da sei anni a questa parte, Porto Sant’Elpidio si prepara ad ospitare una delle più accattivanti rassegne enogastronomiche marchigiane dedicata ad una delle tipologie di pesce tra le più diffuse nel Mare Adriatico: l’Anghiò, ovvero il sostantivo dialettale sambenedettese che indica l’alice.
Dall’8 alll’11 settembre, infatti, il corso di via Cesare Battisti si colorerà d’azzurro per la tredicesima edizione del Festival che si è affermato a San Benedetto del Tronto – dove si sono svolte le prime sette edizioni – e che ormai puntualmente segna la chiusura del cartellone estivo di Porto Sant’Elpidio.
Un evento di punta che per il sindaco Nazareno Franchellucci rappresenta «una scommessa vinta, in quanto ogni anno ha portato un grande riscontro in termini di turismo. La nostra città ha dimostrato di essere una location eccellente per lo svolgimento di Anghiò e, viceversa, questa manifestazione, in quanto destagionalizzata, ci ha permesso di accogliere turisti anche al termine della stagione estiva». Di fatto, Anghiò è un format che nel corso degli anni è riuscito ad unire turismo, enogastronomia e cultura. Oltre alla ristorazione locale, infatti, a farla da padrona è la cucina – sia tradizionale sia elaborata – proveniente da altre regioni. Quest’anno a deliziare i palati di corso Battisti ci saranno sei chef: Francesco Cingolani da Ronciglione (Lazio), Paolo Orazzini da San Vincenzo di Livorno (Toscana), Daniel Gianni da Porto Torres (Sardegna), Alberto D’Agostino da Teramo (Abruzzo), Simone Ventresca direttamente dal ristorante Soriano a San Benedetto del Tronto e Davide Di Fabio dal Fritto Misto Lab di Pagliare di Spinetoli, nonché titolare del ristorante “Dalla Gioconda” a Gabbice Monte (Pesaro Urbino). A questi si aggiungeranno anche i padroni di casa di Iabù Piadineria e di Blu di Mare, mentre Polpette & Pampero, Agorà e I Santi si occuperanno del servizio bevande.
«Un evento che – come garantisce Stefano Greco direttore artistico del Festival del Pesce Azzurro – non entrerà in competizione con la cucina locale. Venire a Porto Sant’Elpidio e fare solo ricette elpidiensi recherebbe malumore ai ristoratori del posto, invece, con Anghiò arriveranno in città chef da tutta Italia pronti a cucinare prelibatezze ricercate come ad esempio l’oliva fritta ripiena di brodetto alla Sambenedetttese, aceto balsamico di un’azienda di Castorano, peperone e pomodoro verde». Il costo unico del carnet di ticket sarà di 18 euro e comprenderà 18 biglietti, utili all’incirca per completare tre degustazioni. «Nonostante la difficolta nel reperire le materie prime e l’aumento dei prezzi dettato dal periodo, abbiamo deciso di non variare il prezzo del biglietto per mantenere fede alla nostra mission e far sì che Anghiò sia un evento di carattere popolare – ha confessato Greco -. Fortunatamente siamo riusciti a risparmiare sulla spesa inizialmente prevista per i tendoni virando su casette autonome che in un contesto urbano sono anche meno impattanti». In via Cesare Battisti ne saranno installate quattro: «È la prima volta che scegliamo come cuore pulsante della manifestazione la stessa location per due anni di fila, in genere avevamo sempre alternato con Piazza Garibaldi» ha puntualizzato Greco.
La motivazione di tale scelta è dettata anche dagli eventi collaterali che infarciranno questa quattro giorni di Anghiò. «Infatti – come spiegato dall’assessora Patrizia Canzonetta – domani sera, in concomitanza con l’inizio di Anghiò, ci sarà la chiusura del Salotto della Calzatura, dando così un senso di continuità tra via Battisti e via Principe Umberto. Sabato, invece, alle ore 21.30, piazza Garibaldi sarà animata da una serata di Pizzica con Alessandro Moretti».
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