di Antonietta Vitali (video e foto Simone Corazza)
Infrastrutture del Fermano e turismo. Il sindaco di Petritoli, Luca Pezzani, apre le porte del suo Comune per un summit, o forse meglio, un faccia a faccia tra i sindaci del Fermano, in particolar modo dei Comuni della Valdaso e della Valdete, con la Regione. E a Petritoli oggi pomeriggio, alle 17 nella sala consiliare, si sono presentati, oltre a diversi primi cittadini del territorio, il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore proprio alle Infrastrutture della Regione, Stefano Baldelli. Con loro anche il dirigente regionale del Dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile, l’architetto Nardo Goffi. Presente anche il deputato della Lega, Mauro Lucentini.
Dal territorio le richieste, che si fanno sempre più insistenti, sono ormai note: terza corsia A14, ammodernamento e potenziamento della Valdaso e della Mezzina, solo per citare quelle in cima alla lista delle priorità.
«Siamo qui per un incontro promesso mesi fa dal presidente Acquaroli – esordisce il padrone di casa, Pezzani – un incontro volto a fare chiarezza, fortemente voluto per far sapere alla giunta regionale e ai candidati al parlamento cosa vogliamo venga realizzato come infrastrutture».
Presenti i sindaci di Fermo, Ortezzano, Montegranaro, Monte Giberto, Monte Rinaldo, Altidona, Ponzano di Fermo, Grottazzolina, Lapedona, due rappresentanti di Pedaso, e Monte Vidon Combatte.
Due i temi fondamentali sul tavolo, e strettamente connessi l’uno all’altro: le infrastrutture e il turismo, che devono essere trattati perché sono fondamentali per lo sviluppo di un territorio che si mostra oggi più che mai compatto e coeso nelle richieste da avanzare. «Per noi sindaci della Valdete e Valdaso è un incontro molto importante. E’ questo il giorno in cui chiediamo risposte alla giunta regionale e ai nostri (del territorio, ndr) candidati alle politiche alle esigenze del territorio – rimarca il portavoce dei suoi omologhi, Pezzani – ci aspettiamo che il presidente Acquaroli e la giunta prendano un impegno affinché le richieste del nostro territorio siano fatte proprie e si cerchi la strada per realizzarle quanto prima. Le infrastrutture sono necessarie e vitali per lo sviluppo dell’economia del territorio, prendiamo il caso di Civitanova Marche. Tutte idee valide sull’ A14 e sulla ferrovia ma importante è restare sul concreto. Ripartiamo con un’opera fondamentale, la Mezzina. Se ne parla da 40 anni ma nessuno ha mosso una foglia mentre adesso è una priorità. Sì, certo, ha un grande costo di realizzazione ma l’obiettivo di questo incontro è fare chiarezza. Questo tema deve essere al centro del dibattito e deve essere portato a qualsiasi tavolo importante di trattativa nel quale si discuterà. C’è una idea, c’è una volontà, c’è una visione di come realizzarla. In agenda anche lo stato di avanzamento della terza corsia e la Valdaso, perché è una strada che non va al passo con i tempi. Andrebbe allargata, e realizzare questa miglioria avrebbe un costo molto inferiore rispetto alla Mezzina quindi è cantierabile a breve. Il territorio ha fatto passi da gigante turisticamente, ci sono Borghi più belli d’Italia, bandiere blu, bisogna fare in modo di garantire raggiungibilità e sopravvivenza. La richiesta non è da poco conto ma ci auguriamo che almeno una serie di progettazioni possa partire da qui a qualche anno».
«Conosco le esigenze e le richieste di questo territorio – le parole nel pre-summit, di Acquaroli – in parte le abbiamo già trattate rispetto a quelle che sono le possibilità della Regione. I rapporti con Anas, con società Autostrade e con il ministero sono determinanti per la realizzazione, il completamento e il potenziamento di tutte quelle infrastrutture che richiedono una quantità di risorse di cui la Regione non dispone. Abbiamo una visione complessiva. Stiamo mettendo mano al nuovo piano delle Infrastrutture e vorremmo iniziare un dialogo col Ministero che possa portare da qui a pochi anni a compimento alcune priorità ed avere risposte. In parte ci siamo riusciti e in parte, sono fiducioso, lo faremo nei prossimi mesi».
«Da ex sindaco di un Comune simile a quelli rappresentati – prende la parola l’assessore Baldelli – capisco le problematiche. Le nostre comunità hanno bisogno di necessità e portano il peso di promesse non realizzate. Dobbiamo cominciare ad individuare i problemi e affrontarne uno alla volta. La progettazione è importante, ho chiesto all’Architetto Goffi di aprire gli armadi della progettazione. Ci siamo accorti che erano 12 anni di mancata progettazione, dal nostro insediamento sono stati investiti 6 milioni di euro in progetti e nel prossimo bilancio verranno investiti altri 6 milioni, quindi in 20 mesi 12 milioni investiti. Il presidente ha una visione di gioco di squadra, collegamenti tra tutte le valli e le province. So che le strade provinciali hanno una situazione difficile in un territorio bellissimo. Stiamo cercando risorse e fondi con una regola, tutte le province avranno lo stesso valore e gli stessi stanziamenti. Tutte verranno finanziate per le infrastrutture. La terza corsia ha creato non poche polemiche, il sud delle Marche è svantaggiato dall’avere due corsie, dopo una lunga contrattazione con Anas la terza corsia verrà fatta fino a Porto d’Ascoli. Non verrà fatta domani ma verrà realizzata. Vi chiedo di aiutarmi a chiudere il capitolo della progettazione comunicandomi le necessità dei vostri territori. Dovete essere, sindaci, i miei occhi sul vostro territorio e riferirmi cosa è necessario per avere, come da desiderio del presidente Acquaroli, uno sviluppo omogeneo delle province delle Marche. Facciamo squadra nelle nostre valli per capire il percorso da fare, siamo dalla vostra parte.
«Alcuni investimenti – il punto dell’architetto Goffi – sono già attivi su questo territorio, partiamo dalla ciclabile. Per quella della Valdaso si dovrebbe riuscire a fare il prossimo anno la gara per iniziare i lavori. Stanziati 3,3 milioni di euro, prevista finanziariamente fino a poco prima di Rubbianello e parte da Marina di Altidona, la progettazione sarebbe di portarla fino a Petritoli. La regione sta finanziando anche l’ampliamento della Mezzina prolungando i tratti che già ci sono».
L’onorevole Mauro Lucentini, nel prendere la parola, ha rimarcato l’importanza di avere un assessore del Fermano nella giunta regionale. E la possibile nomina di un nome del nostro territorio potrebbe arrivare a seguito del quasi scontato rimpasto di giunta conseguente all’eventuale elezione di uno o più assessori regionali tra quelli candidati alle Politiche (Guido Castelli, Mirco Carloni, Giorgia Latini e Stefano Aguzzi, ndr): «Ritengo fondamentale ridare potere e soldi alla provincia. Abbiamo bisogno di un assessore in regione che sia del Fermano. Appoggerò qualsiasi assessore di qualsiasi partito purché ci sia un nostro rappresentante».
A Lucentini ribatte, certo con toni assolutamente tranquilli, il governatore: «Un assessore del Fermano? Non dipende solo da me. Comunque questo territorio vanta già il presidente Svem (Andrea Santori). Ha anche il presidente Erap (Saturnino Di Ruscio) che è un altro mezzo assessorato e la presidente della commissione pari opportunità (Maria Lina Vitturini). Magari avrà anche l’Assam. So che un assessore è importante ma non si può dire che non stiamo dando al Fermano e se arriverà anche l’assessore – sorride – saremo tutti più contenti. Non me ne farete più una colpa».
Gli interventi dei sindaci sono stati unanimi segnalando tutti le stesse esigenze, realizzare la terza corsia dell’autostrada per il tratto da dove manca fino a Porto d’Ascoli, creare una rete di collegamento che invogli il turista a spostarsi dal mare per visitare i paesi dell’interno ma anche potenziare gli abitati dei piccoli borghi ed evitarne così lo spopolamento, potenziare l’aeroporto evitando viaggi lunghissimi per poter agevolare gli spostamenti sia legati al turismo sia al comparto produttivo. Emersa anche, nel corso del dibattito, la questione legata al biodigestore che verrebbe impiantato nei territori posti nel nord della provincia di Ascoli Piceno, che corrisponderebbero a quelli Sud della provincia di Fermo e per il quale il Tar ha già rigettato il ricorso presentato da alcuni sindaci del territorio di riferimento. A concludere l’incontro è stato il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, in risposta alle richieste ricevute dai sindaci ha ricordato che «noi ci siamo visti altre volte, in campagna elettorale – continuando poi dicendo che – all’inizio della nostra legislatura abbiamo fatto delle valutazioni a seguito di quanto ci avevate sottoposto. La Mezzina è stato il primo punto portato a Roma, al tavolo di contrattazione avviato con l’Anas che ci ha risposto che non si riferisce ad un tratto di strada (quello previsto per il potenziamento) non di loro competenza, dovrebbe quindi passare prima sotto la loro responsabilità per poi dare seguito ad uno studio di fattibilità e progettazione. Credo nella Mezzina, lo dico subito – ha precisato – ma ci arriveremo dopo aver distinto quale è la parte regionale e quella nazionale. Tutte le richieste ascoltate sono urgenti, giuste e tutte, purtroppo, in ritardo dovuto anche ad una assenza di infrastrutture in un territorio che, praticamente, non vede ammodernamenti alla viabilità dal dopo guerra a oggi. Allora cosa fare? Come muoversi?». Il Presidente ha chiesto ai sindaci presenti di stilare, di comune accordo, una lista delle priorità degli interventi preferendo, prima di tutto, il miglioramento dei tratti stradali già esistenti, ricordando che le risorse regionali non sono illimitate e aprendo, anche, quindi, la possibilità ad un confronto con i tecnici regionali per valutare gli interventi. A fine settembre è previsto un incontro con il nuovo Ministro che si insedierà dopo le elezioni del 25 e verranno portate sul tavolo della discussione anche le richieste, prima tra tutte la terza corsia. Ribadendo il fatto che le grandi opere non dipendono solo dalla Regione ma anche dalle grandi istituzioni mentre per le manutenzioni ci si può confrontare a livello locale, Acquaroli ha tenuto anche a chiarire che è un pregiudizio dire che la giunta regionale non ha cuore le necessità delle Marche del Sud perché per lui e il suo staff la visione messa in campo della regione è assolutamente una visione di insieme. Dichiarando una disponibilità totale al confronto e alla risoluzione delle questioni ha anche risposto ai sindaci di Monte Giberto e Monte Vidon Combatte (che sono stati sostenuti anche dagli altri sindaci) i quali hanno chiesto spiegazioni riguardo il depotenziamento e, forse la prossima chiusura, dei Gal. Acquaroli ha riferito che, a causa di un «malfunzionamento» di alcuni di essi, si è deciso di correre ai ripari per evitare che i fondi non distribuiti dai Gal tornassero in Europa come non usufruiti dichiarando, tuttavia, che faranno in modo di «premiare i Gal funzionanti (come quello Fermano ad esempio) invece che trattarli alla stregua di quelli che non hanno lavorato come ci si aspettava». Il Presidente ha preso inoltre un impegno preciso: «A novembre faremo il bilancio e magari un primo stralcio lo possiamo già inserire per le vostre necessità che vi chiedo di indicarmi di comune accordo». Per le questioni riguardanti progetti di lungo termine e dagli importanti stanziamenti ha precisato la necessità di «un’attenta valutazione di un basso impatto ambientale e paesaggistico in quanto trattasi di grandi opere da realizzare in territori splendidi, quasi immacolati, che hanno saputo conservarsi nel tempo, dalla forte vocazione turistica, agroalimentare e enologica e che quindi bisogna continuare a conservare e proteggere».
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